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Comunicazioni digitali, AGCOM: mercato vale oltre 27 miliardi

News Image (Teleborsa) - "Nell'anno appena trascorso continuano ad essere sempre più evidenti e intensi gli effetti della rivoluzione digitale. È un cambio di era e di paradigmi che sta modificando la vita dei cittadini, delle aziende e delle istituzioni", ha affermato il Presidente dell'AGCOM, Giacomo Lasorella, presentando la Relazione 2024.

"Il digitale ormai caratterizza e connette tutti i mercati di competenza dell'Autorità, rendendo, tra l'altro, sempre più attuale, significativa e vincente, anche rispetto ad altre esperienze europee, l'impostazione convergente tra reti e contenuti, voluta dal legislatore 27 anni fa, quando l'Autorità fu costituita", ha aggiunto il presidente dell'Authority, ricordando che "le sfide imposte dal web sono globali e l'unico modo per affrontarle è quanto meno l'ambito continentale".

Le comunicazioni elettroniche

Nel settore delle comunicazioni elettroniche, il valore del mercato nel 2023 ha superato i 27 miliardi di euro, arrestando una tendenza alla riduzione in atto da anni, che lascia il mercato in flessione di circa il 10% rispetto al 2019 (oltre 2,9 miliardi di euro in valore). Le linee broadband complessive sono stimate in circa 19,12 milioni di unità, risultando in crescita sia su base trimestrale (+100 mila linee circa), che su base annua (+110 mila) controbilanciando la flessione delle linee DSL.

"Il mercato - ha ricordato Lasorella - è stato caratterizzato da importanti processi di riconfigurazione degli assetti strutturali degli operatori, primo tra tutti, ovviamente, la separazione della rete Tim, ma anche il processo di consolidamento che ha visto coinvolte Fastweb e Vodafone Italia, rispettivamente il quarto ed il secondo operatore sul mercato italiano".

"Il riassetto della proprietà della rete fissa costituisce un evento di fondamentale importanza per il comparto delle comunicazioni elettroniche nel nostro Paese, - ha sottolineato il Presidente - dal quale conseguono modifiche altrettanto fondamentali alla struttura dell'offerta e della domanda dei relativi servizi. Tale trasformazione avrà inevitabilmente importanti ricadute per l'attività regolamentare di AGCOM".

L'Authority ha effettuato una nuova analisi del mercato che copre il periodo 2024-2029 e che ha portato ad individuare aree del Paese pienamente concorrenziali, in cui sono stati rimossi gli obblighi regolamentari imposti a TIM, nonché i cosiddetti Comuni contendibili, nei quali è stato alleggerito l'obbligo di controllo dei prezzi per i servizi di accesso attivi (VULA). Per i servizi di accesso passivo su rete FTTH è stato, invece, imposto a TIM l'obbligo generale di fornitura a condizioni tecniche ed economiche eque, ragionevoli, trasparenti e non discriminatorie".

Il mercato dei media

Il mercato dei media (televisione, radio, quotidiani e periodici) valeva nel 2023 circa 11,5 miliardi di euro (nel 2019 erano 12,2): al suo interno continua a crescere il peso relativo della televisione; la radio rimane sostanzialmente stabile, mentre è in calo progressivo e strutturale la quota cumulata di quotidiani e periodici.

"Queste tendenze, evidentemente connesse alla rivoluzione digitale hanno effetti molteplici, investendo le dinamiche concorrenziali, la protezione dei consumatori e anche la tutela dei princìpi del pluralismo: in tale prospettiva esse richiedono sempre più un allineamento delle tutele e, più in generale, delle regole, tra settore audiovisivo tradizionale e settore audiovisivo digitale", ha spiegato Lasorella, avvertendo anche l'esigenza di una nuova legge sull'editoria e di una riforma della disciplina delle concentrazioni nella stampa quotidiana.

"Per quanto riguarda la televisione, la cosiddetta TV connessa restituisce all'apparecchio televisivo una rinnovata centralità nella quotidianità delle famiglie italiane", ricorda il Presidente, mettendo in luce i cambiamento indotto dall'emergere di grandi gruppi internazionali ed aspetti quali la corretta ripartizione delle frequenze, la tenuta della rete e la qualità delle trasmissioni, ma anche la tutela contro la manipolazione delle notizie e i discorsi d'odio, la tutela della libertà e del pluralismo informativo, la tutela dei minori.

Altro aspetto da considerare a il monitoraggio del pluralismo informativo durante le campagne elettorali, che ha portato l'Autorità ad una rimodulazione degli spazi e dei tempi di parola sui mezzi di informazione.

I servizi postali

A proposito dei servizi postali, anche nel 2023, il mercato ha evidenziato una tendenza alla crescita, ormai in atto da diversi anni, connessa all'espansione dell'e-commerce e quindi della spedizione e del recapito dei pacchi, cui fa però da contraltare il declino della
corrispondenza tradizionale.

Nel contempo, l'evoluzione del mercato - ha sottolineato Lasorella - pone in modo sempre più intenso la questione delle caratteristiche e del significato del Servizio universale nonché quella di un ruolo rinnovato della rete degli uffici postali, diffusi capillarmente sul territorio nazionale.

Internet e digitale

Passando all'esame dei servizi digitali, l'authority ha mesos in luce che "la grande sfida è quella dell'attuazione del Digital Services Act", che rappresenta la prima "legge di sistema" e vede l'AGCOM "collaborare attivamente con gli altri Coordinatori dei servizi digitali nell'ambito del Board europeo per i servizi digitali, per individuare, insieme e con la Commissione europea, le migliori soluzioni per un approccio coordinato ed efficace, che costituisce l'essenza stessa della regolazione europea in questo settore".

Lasorella ha ricordato i numerosi provvedimenti assunti dall'Autorità rispetto a contenuti diffusi tramite canali social, come TikTok e Youtube, l'attenzione posta al tema dell'accesso dei minori e alla verifica dell'età effettiva degli utenti e l'attuazione della direttiva sul copyright e la corretta definizione dell'equo compenso, che considera "una questione cruciale per il mondo dell'editoria e, in generale, per il pluralismo informativo".

Lasorella ha poi fatto cenno ad una serie di altre tematiche che impegnato l'autorità: dal contrasto alla pirateria online al contrasto al secondary ticketing (rivendita di biglietti per gli spetta coli e concerti), dal divieto di pubblicità del gioco d'azzardo alle iniziative in tema di alfabetizzazione mediatica e digitale.

L'avvento dell'Intelligenza artificiale

"All'orizzonte, nemmeno tanto lontano, come dicevo all'inizio, c'è la sfida dell'intelligenza artificiale. - prosegue il Prsidente dell'AGCOM - Il Regolamento europeo sull'intelligenza artificiale (AI Act) costituisce il primo tentativo al mondo di normare questo fenomeno con lo scopo di promuovere lo sviluppo e l'adozione dell'intelligenza artificiale in Europa, e il duplice obiettivo di fare
dell'Unione un ecosistema favorevole per innovazione e investimenti e, al contempo, di limitare i rischi che alcune applicazioni comportano per i diritti fondamentali e la sicurezza dei cittadini ed utenti europei".

"La chiave per affrontare la sfida del digitale - afferma Lasorella - è certamente nella cooperazione e nell'interazione di tutti i soggetti istituzionali ed in particolare di tutte le Autorità competenti nei vari settori, coordinando gli sforzi in un'ottica di sistema" e rafforzando la cooperazione con l'Antitrust ed il Garante della Privacy.

Il finanziamento dell'AGCOM

Sotto il profilo più strettamente economico, Lasorella ha ricordato che l'Autorità non pesa sul bilancio dello Stato, ma è finanziata
dal contributo degli operatorie questo pone un problema di omogeneizzazione delle fonti di finanziamento, ed in particolare del contributo, ora parcellizzato, a causa di una serie di interventi legislativi occasionali e frammentari.

"Tale situazione rischia, da un lato, di far smarrire proprio quella vocazione unitaria e convergente che è uno dei punti di forza dell'Autorità - si sottolinea - potenzialmente trasformandola in un aggregato di nove autorità distinte, peraltro con sovrapposizioni e duplicazioni; dall'altro, di non consentire di reperire le risorse per le attività non espressamente coperte da uno specifico contributo, ovvero quelle per le quali i contributi di anno in anno raccolti si rivelino insufficienti.

Di qui la necessità di un contributo unico, di cui sia ribadita, secondo la migliore giurisprudenza di Cassazione e del Consiglio di Stato, la natura tributaria.



(Teleborsa) 18-07-2024 15:07


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