Comolake 2024, La Camera: nucleare soluzione di lungo periodo
(Teleborsa) - Nel corso di un panel dal titolo "The Great Challenge", a Comolake 2024 si è parlato di scelta fra nucleare e rinnovabili. Un tema sul quale vi sono pareri discordanti: chi sostiene le rinnovabili ad ogni costo e chi propende per un mix energetico che contempli anche il nucleare. Secondo Francesco La Camera, Direttore generale dell'Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili, l'unica chance è investire nelle energie rinnovabili che sono più economiche e convenienti di qualsiasi altra fonte di energia.
"Alla fine dello scorso anno la capacità globale dei reattori nucleari era pari a 350-360 GW. Sempre l'anno scorso abbiamo istallato in un solo anno 470 GW di rinnovabili. Questo per dare il senso della scala", ha spiegato La Camera, aggiungendo "c'è poi un fattore tempo: per mettere sul terreno le rinnovabili ci vogliono un paio d'anni. Il terzo fattore, molto importante, è che le rinnovabili sono la fonte più economica per produrre elettricità".
"Non solo la più economica, ma anche la più pulita", ha rimarcato l'esperto, spiegando che "per ogni unità di investimento nelle rinnovabili si ha 3 volte l'impatto delle tecnologie tradizionali. E poi, per ultimo, c'è anche il problema della sicurezza energetica: un sistema decentralizzato è più resistente agli shock. Se avessimo avuto un sistema decentralizzato al tempo dell'invasione sovietica in Ucraina, non avremmo sofferto troppo".
A proposito della intermittenza della produzione da fonti rinnovabili, La Camera ha spiegato "ci sono energie rinnovabili, tipo geotermia, tipo idroelettrico, che già formano il base-lot. Il sistema, in realtà, deve essere interconnesso, deve essere integrato e bilanciato. La funzione dello storage è anche molto importante, la funzione dell'idrogeno. Tutti questi aspetti, quando si guardano le rinnovabili in senso olistico, fanno capire come anche queste possono coprire tranquillamente anche il base-lot".
Parlando della possibilità di un ritorno al nucleare, il direttore dell'Agenzia per le rinnovabili ha affermato "non serve nella lotta al cambiamento climatico, perché può essere una prospettiva di lungo periodo, quando il danno sarà già fatto, se non interveniamo. Qello che è importante è che non ci distragga dal raggiungere gli obiettivi già nel breve e nel medio periodo al 2030 ed al 2035".
La Camera ha ribadito che "è possibile un sistema largamente dominato dalle energie rinnovabili, con il complemento dell'idrogeno verde e l'uso della biomassa. Per dare un altro esempio numerico - ha affermato l'esperto - se dovessimo triplicare l'attuale capacità installata di nucleare, come alcuni Paesi hanno dichiarato, questo vuol dire che siamo in grado di coprire solo il 2% dei consumi finali di energia al 2050".
Parlando dell'uso dell'idrogeno, La Camera ha spiegato che questa fonte energetica "ha una doppia capacità di servire come combustibile, ma anche come storage" e soprattutto "è molto importante nel long shipping, nel trasporto a lunga distanza, e nei settori che sono difficili ad elettrificare, quindi le grandi industrie".
(Foto: Karsten Wurth on Unsplash)
(Teleborsa) 24-10-2024 16:10
"Alla fine dello scorso anno la capacità globale dei reattori nucleari era pari a 350-360 GW. Sempre l'anno scorso abbiamo istallato in un solo anno 470 GW di rinnovabili. Questo per dare il senso della scala", ha spiegato La Camera, aggiungendo "c'è poi un fattore tempo: per mettere sul terreno le rinnovabili ci vogliono un paio d'anni. Il terzo fattore, molto importante, è che le rinnovabili sono la fonte più economica per produrre elettricità".
"Non solo la più economica, ma anche la più pulita", ha rimarcato l'esperto, spiegando che "per ogni unità di investimento nelle rinnovabili si ha 3 volte l'impatto delle tecnologie tradizionali. E poi, per ultimo, c'è anche il problema della sicurezza energetica: un sistema decentralizzato è più resistente agli shock. Se avessimo avuto un sistema decentralizzato al tempo dell'invasione sovietica in Ucraina, non avremmo sofferto troppo".
A proposito della intermittenza della produzione da fonti rinnovabili, La Camera ha spiegato "ci sono energie rinnovabili, tipo geotermia, tipo idroelettrico, che già formano il base-lot. Il sistema, in realtà, deve essere interconnesso, deve essere integrato e bilanciato. La funzione dello storage è anche molto importante, la funzione dell'idrogeno. Tutti questi aspetti, quando si guardano le rinnovabili in senso olistico, fanno capire come anche queste possono coprire tranquillamente anche il base-lot".
Parlando della possibilità di un ritorno al nucleare, il direttore dell'Agenzia per le rinnovabili ha affermato "non serve nella lotta al cambiamento climatico, perché può essere una prospettiva di lungo periodo, quando il danno sarà già fatto, se non interveniamo. Qello che è importante è che non ci distragga dal raggiungere gli obiettivi già nel breve e nel medio periodo al 2030 ed al 2035".
La Camera ha ribadito che "è possibile un sistema largamente dominato dalle energie rinnovabili, con il complemento dell'idrogeno verde e l'uso della biomassa. Per dare un altro esempio numerico - ha affermato l'esperto - se dovessimo triplicare l'attuale capacità installata di nucleare, come alcuni Paesi hanno dichiarato, questo vuol dire che siamo in grado di coprire solo il 2% dei consumi finali di energia al 2050".
Parlando dell'uso dell'idrogeno, La Camera ha spiegato che questa fonte energetica "ha una doppia capacità di servire come combustibile, ma anche come storage" e soprattutto "è molto importante nel long shipping, nel trasporto a lunga distanza, e nei settori che sono difficili ad elettrificare, quindi le grandi industrie".
(Foto: Karsten Wurth on Unsplash)
(Teleborsa) 24-10-2024 16:10