Beko Europe annuncia piano di ridimensionamento in Italia: 1.935 esuberi e chiusure di stabilimenti
(Teleborsa) - Beko Europe, l'ex Whirlpool acquistata dalla multinazionale turca Arcelik ad aprile, ha presentato un piano industriale che prevede il ridimensionamento delle sue attività in Italia, con la chiusura di due stabilimenti e il taglio di quasi 2.000 posti di lavoro. Gli stabilimenti coinvolti sono quello di Siena, che produce congelatori, e quello di Comunanza (Ascoli Piceno), produttore di lavatrici, entrambi destinati a chiudere entro il 2025. Altri tagli riguarderanno il sito di Cassinetta (Varese), il centro di ricerca e sviluppo di Fabriano e diverse funzioni aziendali, con l'obiettivo di concentrarsi sulla produzione di elettrodomestici da cottura.
Il piano, che prevede un totale di 1.935 esuberi su 4.440 dipendenti, ha sollevato un'ondata di proteste. I sindacati lo hanno definito "socialmente brutale" e hanno annunciato lo stato di mobilitazione in tutti gli stabilimenti coinvolti. Fim, Fiom, Uilm e Uglm hanno chiesto l'immediato intervento del Governo, che, attraverso il sottosegretario Fausta Bergamotto, ha promesso di difendere l'occupazione, sostenendo l'applicazione del golden power per proteggere i lavoratori italiani e modificare la strategia aziendale.
Chiara e decisa è arrivata la posizione del Mimit, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, contro il piano di Beko Europe. Il sottosegretario Bergamotto ha dichiarato di non poter accettare il piano presentato dall'azienda, ribadendo l'importanza di tutelare l'occupazione e di esercitare il golden power, uno strumento che permette al governo di intervenire in caso di operazioni aziendali che minacciano l'occupazione e gli interessi strategici del Paese. Il Mimit ha anche sottolineato che non accetterà conclusioni che non siano condivise con le organizzazioni sindacali, annunciando la volontà di adottare tutte le azioni necessarie per cambiare la strategia della multinazionale.
A Siena, i lavoratori si sono già radunati in presidio davanti alla fabbrica e stanno valutando azioni di protesta, tra cui la possibile occupazione dello stabilimento. Anche il sindaco di Siena ha definito la decisione di Beko "inaccettabile".
Il piano di riorganizzazione, che mira a concentrarsi sulla produzione di forni e
piani cottura, arriva dopo anni di difficoltà economiche per l'industria degli elettrodomestici in Italia, aggravate dalla concorrenza cinese e dalla crescente difficoltà di sostenere la produzione in un mercato in rapido cambiamento. Nonostante i tagli, Beko ha annunciato investimenti per il rafforzamento della sua produzione di cottura e la digitalizzazione dei suoi processi, ma le incognite sul futuro degli stabilimenti in Italia restano. Il tavolo di confronto tra l'azienda e i sindacati è stato rinviato al 10 dicembre, mentre la mobilitazione dei lavoratori è pronta a intensificarsi.
(Teleborsa) 21-11-2024 08:35
Il piano, che prevede un totale di 1.935 esuberi su 4.440 dipendenti, ha sollevato un'ondata di proteste. I sindacati lo hanno definito "socialmente brutale" e hanno annunciato lo stato di mobilitazione in tutti gli stabilimenti coinvolti. Fim, Fiom, Uilm e Uglm hanno chiesto l'immediato intervento del Governo, che, attraverso il sottosegretario Fausta Bergamotto, ha promesso di difendere l'occupazione, sostenendo l'applicazione del golden power per proteggere i lavoratori italiani e modificare la strategia aziendale.
Chiara e decisa è arrivata la posizione del Mimit, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, contro il piano di Beko Europe. Il sottosegretario Bergamotto ha dichiarato di non poter accettare il piano presentato dall'azienda, ribadendo l'importanza di tutelare l'occupazione e di esercitare il golden power, uno strumento che permette al governo di intervenire in caso di operazioni aziendali che minacciano l'occupazione e gli interessi strategici del Paese. Il Mimit ha anche sottolineato che non accetterà conclusioni che non siano condivise con le organizzazioni sindacali, annunciando la volontà di adottare tutte le azioni necessarie per cambiare la strategia della multinazionale.
A Siena, i lavoratori si sono già radunati in presidio davanti alla fabbrica e stanno valutando azioni di protesta, tra cui la possibile occupazione dello stabilimento. Anche il sindaco di Siena ha definito la decisione di Beko "inaccettabile".
Il piano di riorganizzazione, che mira a concentrarsi sulla produzione di forni e
piani cottura, arriva dopo anni di difficoltà economiche per l'industria degli elettrodomestici in Italia, aggravate dalla concorrenza cinese e dalla crescente difficoltà di sostenere la produzione in un mercato in rapido cambiamento. Nonostante i tagli, Beko ha annunciato investimenti per il rafforzamento della sua produzione di cottura e la digitalizzazione dei suoi processi, ma le incognite sul futuro degli stabilimenti in Italia restano. Il tavolo di confronto tra l'azienda e i sindacati è stato rinviato al 10 dicembre, mentre la mobilitazione dei lavoratori è pronta a intensificarsi.
(Teleborsa) 21-11-2024 08:35