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BCE taglia tassi al 4,25%: vantaggi per 6,8 milioni di famiglie indebitate

News Image (Teleborsa) - La BCE, oggi, ha tagliato i tassi d'interesse di 25 punti base, portandoli al 4,25%. Si tratta del primo taglio da quando l'impennata dell'inflazione ha portato i tassi su nuovi massimi storici, in seguito a ben dieci rialzi consecutivi, e della prima azione sul costo del denaro da settembre 2023.

La riduzione dei tassi e gli altri tagli che seguiranno avranno conseguenze sia sul mercato del credito, sia sul mercato immobiliare, favorendo famiglie, imprese e l'economia nel suo complesso. Effetti messi in luce da uno studio della Federazione autonoma bancari italiani (FABI).

"La riduzione del costo del denaro decisa oggi dalla Banca centrale europea rappresenta una svolta fondamentale per l'area euro: per le banche, che in parte avevano già anticipato da mesi il taglio dei tassi, ci sarà l'occasione, nei prossimi mesi, di migliorare ulteriormente le condizioni praticate sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese", commenta il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, commentando la riduzione del costo del denaro dal 4,5% al 4,25%.

"Nell'arco del 2024, saranno probabilmente deliberate altre riduzioni da parte della Bce con il tasso base che entro dicembre potrebbe scendere al 3,5%-3,75%", sottolinea il sindacalista, prevedendo che l'inflazione resti "su livelli decisamente meno preoccupanti rispetto alle fiammate del 2022 e del 2023" e che questa decisione possa produrre "un vantaggio per il ciclo economico, a partire dai consumi per arrivare al mercato immobiliare e non solo, con una spinta significativa alla crescita di tutto il PIL sia della zona euro sia, in particolare, dell'Italia".

"La decisione di oggi ha anche un importante significato politico - afferma Sileoni - poiché la Bce ha mostrato la capacità di essere indipendente dalle scelte della Federal Reserve americana, che da sempre condiziona la politica monetaria europea: stavolta la Bce ha deciso di tagliare il costo del denaro nonostante la Fed abbia recentemente rinviato la riduzione sul dollaro".

Le famiglie indebitate

Lo studio della FABI sugli effetti del taglio die tassi della BCE evidenzia che le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l'acquisto di una casa.

Il valore complessivo dei mutui per l'acquisto di abitazioni ammontava, a fine marzo 2024, a 423,4 miliardi di euro, in crescita di circa 33 miliardi rispetto a fine 2020 (+9%), ma in calo di 3 miliardi rispetto a fine 2022 (-1%). Sul totale di 423,4 miliardi erogati, circa un terzo, cioè 144 miliardi, è a tasso variabile e i restanti 279 miliardi sono a tasso fisso.

Tra credito al consumo e prestiti personali, le banche hanno erogato 244 miliardi di euro di prestiti ai cittadini, in leggero calo con i valori di fine 2020 e in progressivo rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi, segno dell'incidenza negativa dell'aumento dei tassi d'interesse registrato a partire da luglio 2022.

Nel corso del 2022 e del 2023, i tassi di interesse sui prestiti sono assai aumentati con il costo del denaro progressivamente arrivato al 4,5%, ma da alcuni mesi, le banche hanno anticipato la prevista riduzione dei tassi e l'ulteriore riduzione attesa nei prossimi mesi".

I vantaggi per le famiglie

Ne emergono "vantaggi significativi" per le famiglie, sia per comprare casa sia per comprare automobili o elettrodomestici. I tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,69%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023 e potrebbero calare ancora al 3,45%: una riduzione che comporterà, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di quasi 62.000 euro (-17%). I tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell'8,93%, dopo picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ancora all'8,5%: vuol dire che un'automobile da 25.000 euro comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, costerà quasi 11.000 euro in meno (-22,2%) rispetto al 2023; mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio, nei prossimi mesi, sarà di 155 euro (-14%).

Per quanto riguarda i mutui erogati lo scorso anno, le rate di quelli a tasso fisso erano di fatto raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il "rimborso" mensile è salito del 60-70% o anche oltre. Quanto ai vecchi mutui, invece, nessuna differenza per quelli a tasso fisso, mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno subìto aumenti fino al 78% e adesso potrebbero imboccare un percorso per una progressiva riduzione. Il 2023 è stato quindi un anno particolarmente difficile e costoso per i mutui, il peggiore dal 2009.

(Teleborsa) 06-06-2024 17:15


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