BCE, Elderson: "Necessario tener conto dei rischi climatici e dei danni alla natura"
(Teleborsa) - Prevenire la distruzione della natura e, quindi, eventuali danni per l'economia "è responsabilità dei governi, poiché sono loro che elaborano le politiche ambientali", mentre le banche centrali e le autorità di vigilanza "devono tenere conto dei rischi legati alla natura nel perseguimento dei loro mandati, proprio come fanno con qualsiasi altro fattore di vitale importanza per la stabilità dei prezzi e la sicurezza e la solidità delle banche". E' quanto affermato da Frank Elderson, membro del comitato esecutivo e vicepresidente del consiglio di vigilanza della BCE, che segnala come la BCE "si impegna a fare esattamente questo" compatibilmente con i limiti del suo mandato.
Parlando alla decima edizione del Green Finance Forum, il banchiere ha spiegato che "un ambiente naturale prospero offre numerosi benefici a sostegno del benessere umano e dell'economia globale", ma "l'uso intensivo del territorio, il cambiamento climatico, l'inquinamento, lo sfruttamento eccessivo e altre pressioni umane stanno danneggiando rapidamente e gravemente le nostre risorse naturali".
Questo - afferma Elderson - "rappresenta un grave rischio per l'umanità" ed una "minaccia" per l'economia e il sistema finanziario "poiché la nostra economia non può esistere senza la natura". "Uno dei documenti presentati al Forum annuale della BCE sulle banche centrali a Sintra, in Portogallo, nel luglio di quest'anno - ha sottolineato - mostra come la perdita di biodiversità può causare perdite alla produzione economica e allo stesso tempo diminuire la resilienza di tale produzione alle future perdite di biodiversità" anche se "finora, il contributo degli input che la natura fornisce all'economia è raramente misurato direttamente in statistiche come il PIL".
"I governi stanno intensificando gli sforzi per proteggere l'ambiente", ha ricordato Elderson, aggiungendo "alla BCE abbiamo esaminato la dipendenza dalla natura di oltre 4,2 milioni di singole imprese che rappresentano oltre 4,2 trilioni di euro di prestiti" e "valutato la dipendenza delle aziende e delle banche nell'area dell'euro dai vari benefici che l'umanità ottiene dalla natura". "La nostra analisi mostra che le aziende dell'area euro sono significativamente esposte a diversi servizi ecosistemici, sia direttamente che attraverso le loro catene di approvvigionamento". "Abbiamo inoltre scoperto che quasi il 75% dei prestiti bancari alle imprese nell'area dell'euro sono concessi ad aziende che dipendono fortemente da almeno un servizio ecosistemico".
"I politici, i regolatori e i supervisori stanno agendo. Il Financial Stability Board ha recentemente fatto il punto sulle iniziative di vigilanza e regolamentazione tra i suoi membri e ha stabilito che un numero crescente di autorità finanziarie stanno considerando le potenziali implicazioni che i rischi legati alla natura hanno per il settore finanziario. Questo lavoro deve continuare. I consessi internazionali devono garantire che le considerazioni legate alla natura siano pienamente integrate nella regolamentazione e nella supervisione, insieme agli sforzi continui per tenere conto delle considerazioni legate al clima", ha concluso.
(Teleborsa) 19-11-2024 11:02
Parlando alla decima edizione del Green Finance Forum, il banchiere ha spiegato che "un ambiente naturale prospero offre numerosi benefici a sostegno del benessere umano e dell'economia globale", ma "l'uso intensivo del territorio, il cambiamento climatico, l'inquinamento, lo sfruttamento eccessivo e altre pressioni umane stanno danneggiando rapidamente e gravemente le nostre risorse naturali".
Questo - afferma Elderson - "rappresenta un grave rischio per l'umanità" ed una "minaccia" per l'economia e il sistema finanziario "poiché la nostra economia non può esistere senza la natura". "Uno dei documenti presentati al Forum annuale della BCE sulle banche centrali a Sintra, in Portogallo, nel luglio di quest'anno - ha sottolineato - mostra come la perdita di biodiversità può causare perdite alla produzione economica e allo stesso tempo diminuire la resilienza di tale produzione alle future perdite di biodiversità" anche se "finora, il contributo degli input che la natura fornisce all'economia è raramente misurato direttamente in statistiche come il PIL".
"I governi stanno intensificando gli sforzi per proteggere l'ambiente", ha ricordato Elderson, aggiungendo "alla BCE abbiamo esaminato la dipendenza dalla natura di oltre 4,2 milioni di singole imprese che rappresentano oltre 4,2 trilioni di euro di prestiti" e "valutato la dipendenza delle aziende e delle banche nell'area dell'euro dai vari benefici che l'umanità ottiene dalla natura". "La nostra analisi mostra che le aziende dell'area euro sono significativamente esposte a diversi servizi ecosistemici, sia direttamente che attraverso le loro catene di approvvigionamento". "Abbiamo inoltre scoperto che quasi il 75% dei prestiti bancari alle imprese nell'area dell'euro sono concessi ad aziende che dipendono fortemente da almeno un servizio ecosistemico".
"I politici, i regolatori e i supervisori stanno agendo. Il Financial Stability Board ha recentemente fatto il punto sulle iniziative di vigilanza e regolamentazione tra i suoi membri e ha stabilito che un numero crescente di autorità finanziarie stanno considerando le potenziali implicazioni che i rischi legati alla natura hanno per il settore finanziario. Questo lavoro deve continuare. I consessi internazionali devono garantire che le considerazioni legate alla natura siano pienamente integrate nella regolamentazione e nella supervisione, insieme agli sforzi continui per tenere conto delle considerazioni legate al clima", ha concluso.
(Teleborsa) 19-11-2024 11:02