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Autotrasporto, camion più cari con gli ADAS ma cresce redditività

News Image (Teleborsa) - Il dato, elaborato da Uomini e Trasporti, la testata giornalistica edita da Federservice (Gruppo Federtrasporti), compare nel nuovo numero monografico della rivista dedicato alla sicurezza in uscita oggi ed è il frutto della comparazione dei listini delle maggiori case di produzione di veicoli commerciali. Con l'introduzione dei dispositivi di sicurezza voluti dall'Unione Europea e obbligatori su tutti i veicoli immatricolati a partire dal prossimo 7 luglio cresce la sicurezza, ma in questo modo diminuiscono alcuni costi (come quelli assicurativi) e i fermi macchina: tutti aspetti che incidono sulla redditività dell'investimento che arriva a superare, per i mezzi pesanti, il 50% di quanto speso.

Da un'analisi di Federservice emerge che ogni euro investito in sicurezza è in grado di riportarne 1,56 in termini di introiti per un'azienda di autotrasporto e logistica. Inoltre, l'Istat ha certificato che oltre il 90% dei conducenti alla guida di un mezzo dotato di sistemi di sicurezza avanzati (ADAS) è uscito illeso da un incidente, percentuale che si abbassa notevolmente in caso di mezzi tecnologicamente meno performanti.

Dal prossimo 7 luglio tutti i nuovi camion immessi in circolazione nell'Unione europea dovranno essere dotati di una serie di apparati elettronici che ne aumenteranno la cosiddetta "sicurezza attiva", aiutando l'autista nella guida, in modo che sia sempre in condizione di evitare incidenti, sia con una migliore visione e conoscenza di ciò che avviene intorno a lui, sia con una maggiore attenzione su quanto accade sulla strada.

Sensori per l'angolo cieco a tutela di pedoni e ciclisti, rilevamento in retromarcia, monitoraggio della pressione degli pneumatici, adattamento intelligente della velocità, alcolock e avviso di disattenzione e stanchezza del conducente (alcune delle quali già presenti sui veicoli di più recente fabbricazione) diventeranno, dunque, obbligatori fra qualche settimana. E altri lo saranno negli anni a venire – dalla scatola nera alla visione diretta nei veicoli pesanti – in un crescendo di installazioni a tutela della sicurezza finalizzato a raggiungere quella che è stata chiamata "Vision zero", cioè ad azzerare il numero delle vittime e dei feriti gravi dalle strade dell'Unione entro il 2050, con uno step al 2030, anno nel quale si prevede che le nuove norme dovrebbero ridurre dimezzare gli incidenti tra autocarri e utenti più vulnerabili, come i ciclisti e i pedoni, evitando almeno 25 mila vittime.

Per le imprese di autotrasporto e logistica la sicurezza dovrebbe dunque rappresentare un investimento. In primis, in termini di vite umane che i dispositivi elettronici sono in grado di salvare, ma anche sul fronte del maggiore utilizzo del veicolo, frutto di una maggiore produttività generata dal rimanere meno coinvolti in incidenti e da una manutenzione più puntuale.

Secondo l'esperienza del Gruppo Federtrasporti, uno dei maggiori raggruppamenti dell'autotrasporto in Italia, la redditività ottenuta dagli investimenti in sicurezza è stata del 118%. Più precisamente dopo aver speso 1,35 milioni di euro per attuare una serie di azioni di sensibilizzazione su 1.750 autisti e veicoli, ha visto tornare in varie forme 2.937 milioni, con una riduzione degli incidenti pari all'11,6%.

(Teleborsa) 12-06-2024 14:17


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