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Wall Street e il "giallo" sui dazi: borsa tenta recupero, poi sfuma. Casa Bianca, ipotesi pausa "una fake news"

News Image (Teleborsa) - Regna la volatilità sui mercati azionari statunitensi. La partenza di Wall Street ha segnato nuovi forti cali di tutti gli indici statunitensi che successivamente hanno tentato di recuperare terreno, dopo le ipotesi di stampa, poi rivelatesi prive di fondamento e smentite dalla Casa Bianca, secondo cui il presidente USA, Donald Trump, avrebbe valutato una sospensione di tre mesi ai dazi commerciali. Tanto è bastato che il mercato americano è tornato a scendere, sfumando così più volte i vari tentativi di recupero.

Al momento, la Borsa di New York affonda con una discesa del 2,69%, portando avanti la scia ribassista di tre cali consecutivi, avviata giovedì scorso; sulla stessa linea, si abbattono le vendite sull'S&P-500, che continua la giornata a 4.963 punti, in forte calo del 2,19%.
Pesante il Nasdaq 100 (-1,8%); sulla stessa tendenza, depresso l'S&P 100 (-2,15%).

Dopo l'annuncio dei dazi decisi dall'amministrazione Trump, gli investitori sono spaventati dalla prospettiva di una recessione, che potrebbe essere innescata dalla guerra commerciale. Gli economisti, infatti, hanno rivisto al rialzo le probabilità di recessione per l'economia a stelle e strisce. Nel weekend anche Bill Ackman, fondatore del fondo Pershing Square e noto sostenitore del Tycoon, ha dichiarato che il mondo rischia "un inverno nucleare economico", auspicando che la Casa Bianca metta "in pausa" le tariffe per 90 giorni e negozi accordi commerciali con i paesi partner.

Intanto l'attenzione degli investitori si concentra sulla riunione del board "a porte chiuse" oggi della Federal Reserve, alle 11.30 (le 17.30 in Italia). Al centro dei colloqui, ci saranno i tassi d'interesse. Tra i punti all'ordine del giorno, infatti, c'è solo la voce "questioni da considerare": revisione e determinazione da parte del Consiglio dei governatori dei tassi di anticipo e di sconto da applicare alle banche della Federal Reserve.

Nel frattempo, aumentano le scommesse degli investitori sui tagli dei tassi di interesse da parte della Fed: addirittura 5 riduzioni entro la fine dell'anno. Prima del "Liberation Day", la Fed era settata su due tagli dei tassi quest'anno, ma la situazione è radicalmente cambiata a causa dell'estensione dei dazi annunciati, che fanno temere per una frenata dell'economia e, allo stesso tempo, per una impennata inflazionistica. Una crisi da manuale che prende il nome di stagflazione e costringe le autorità monetarie a procedere con cautela ed analizzare più a fondo la situazione.

(Teleborsa) 07-04-2025 17:37