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Fondazione Crt: legale Consap (Mef), caso riaccende riflettori su settore da ripensare - DIETRO LE QUINTE

L'avvocato Annarita Lardaro scrive: Enti come Giani bifronte (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 12 giu - 'Il caso esploso all'interno della Fondazione CrT ha riacceso i riflettori sulla natura giuridica e l'intricato intreccio di interessi politici ed economici che investono le Fondazioni di origine bancaria, spesso veri e propri Giani bifronte dall'incerta natura giuridica, tra enti di diritto privato e taluni retaggi di natura pubblicistica'. Con queste parole si apre un paper, pubblicato in queste ore sulla 'Rivista di Diritto del Risparmio' che porta la firma dell'avvocatessa Annarita Lardaro che, attualmente, - recita il suo profilo Linkedin - e' senior legal specialist alla Consap, cioe' la concessionaria del Mef che si occupa dei servizi assicurativi pubblici.

Gia' dal titolo si evince con chiarezza il suo pensiero: 'La vicenda della Fondazione Crt: necessita' di un ripensamento sistematico delle Fondazioni bancarie'. Nel suo approfondimento, il legale ripercorre brevemente il terremoto in CrT che 'ha preso le mosse dall'accusa di un 'patto nascosto' tra alcuni membri del consiglio di amministrazione', passando per gli scontri interni, l'addio di Palenzona e la piu' recente elezione di Anna Maria Poggi, anche se 'tale nomina non sembra spostare nulla rispetto a quello che potrebbe essere il punto di caduta riguardo alla querelle (sette indagati tra cdi e cda per illecite interferenze sull'assemblea) in atto in casa dell'ente, ossia il commissariamento'.

Gli ispettori del Mef, ricorda, 'continuano le verifiche in ordine alla sussistenza dei presupposti per contestare violazioni dello Statuto tali da comportare la necessita' di mettere sotto 'tutela' la Fondazione'. Da qui il paper ragiona, in generale, sulla natura giuridica degli enti bancari, partendo dalla Legge Amato che le ha istituite, passando per la Ciampi e infine il protocollo Acri-Mef.

La conclusione? 'E' innegabile' che le Fondazioni 'costituiscano una realta' importante del sistema economico e sociale del nostro Paese, non scevre pero' da innegabili ambiguita' di tipo giuridico che, di certo, alimentano dei potenziali pericoli di commistione di interessi privati e pubblici tali da disattendere quelle finalita' di utilita' sociale che, in ultima analisi, dovrebbero perseguire, minandone cosi' la trasparenza e la fiducia nel sistema bancario'. Sarebbe, quindi, 'auspicabile una riforma, piu' volte tentata e mai realizzata'.

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(RADIOCOR) 12-06-24 19:53:22 (0689) 3 NNNN

 


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