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UBP: Non solo oro, anche utility, healthcare e tech possono aiutare a proteggere i portafogli

di Michael Lok* (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 27 ago - La debolezza dei dati sul lavoro negli Stati Uniti e l'esaurimento del carry trade sullo yen giapponese hanno innescato all'inizio del mese un sell-off del mercato, con conseguente aumento della volatilita'. Tuttavia, potrebbe essere troppo presto per comprare approfittando del ribasso, dato che i rischi all'orizzonte stanno aumentando.

Durante il simposio di Jackson Hole, che si e' tenuto questo fine settimana, la Federal Reserve ha fatto chiarezza sui tempi e sulla portata del suo imminente ciclo di tagli dei tassi. Tuttavia, si profilano importanti sfide a causa delle imminenti elezioni statunitensi e dei crescenti rischi geopolitici, come i conflitti che coinvolgono Israele e l'Iran, la Russia e l'Ucraina e potenzialmente Taiwan, oltre all'indebolimento del dollaro USA.

La crescita globale dovrebbe rimanere robusta, intorno al 3,2%, ma si prevede che negli Stati Uniti il ritmo dovrebbe cambiare, mentre in Europa e nei mercati emergenti i driver di crescita rimangono fragili.

Gli Stati Uniti hanno registrato un netto rallentamento alla fine del secondo trimestre. La fiducia delle famiglie e dell'industria si e' indebolita e l'attivita' e' stata piu' volatile sia dal lato dell'offerta che da quello dei consumatori, con un elevato turnover tra i settori. Nella seconda meta' dell'anno, la crescita dovrebbe scendere ben al di sotto del 2%, permettendo al mercato del lavoro di riequilibrarsi, con un probabile aumento del tasso di disoccupazione, ma anche un rallentamento dei prezzi degli affitti e dei servizi. In attesa della nuova situazione politica che seguira' alle elezioni presidenziali, la crescita dovrebbe attestarsi tra l'1,5% e il 2% nei prossimi trimestri.

Negli Stati Uniti, l'aumento della disoccupazione e il calo dell'inflazione dovrebbero consentire alla Fed di tagliare i tassi gia' a settembre, come suggerito dal governatore Powell. La strategia della Fed e' piu' equilibrata, vista la tenuta dei prezzi nel settore dei servizi e il marcato rallentamento dell'attivita' economica.

Sebbene il recente sell-off abbia corretto le valutazioni del mercato azionario (in particolare per le societa' tecnologiche a grande capitalizzazione), permangono all'orizzonte difficolta' per l'asset class. Tra queste, le elezioni statunitensi, le tensioni geopolitiche che coinvolgono Israele e Iran, Russia e Ucraina, il rallentamento della crescita economica statunitense e le elevate aspettative di crescita degli utili.

Anche se la crescita degli utili nella prima meta' dell'anno ha battuto le aspettative (S&P 500 EPS Q1 +6% rispetto al +3% previsto e Q2 +11,5% rispetto al +9%), questo e' ascrivibile alla favorevole base di confronto rappresentata dai dati di un anno fa e al contesto economico solido. Il confronto con l'anno precedente diventera' piu' difficile per il Q3 e il Q4 (dove si prevede una crescita degli EPS rispettivamente del +6% e del +16%), mentre l'economia e' destinata a rallentare.

Inoltre, per il 2025 si prevede un'accelerazione della crescita degli utili (+15% rispetto al +11% del 2024), che al momento sembra troppo ottimistica.

Pertanto, non stiamo acquistando l'attuale calo del mercato azionario e sfrutteremmo un eventuale rimbalzo tecnico per riposizionare i portafogli verso aree di mercato piu' difensive, costituite da societa' con un'elevata visibilita' dei ricavi e degli utili, nonche' beneficiarie di una crescita strutturale. In questo contesto, abbiamo aumentato i nostri rating interni settoriali sulle utility e sull'healthcare, la cui crescita degli utili e' relativamente immune ai rallentamenti economici e quindi piu' protetta dal rischio di revisioni degli utili al ribasso. Inoltre, questi due settori sono percepiti come proxy del mercato obbligazionario e dovrebbero beneficiare del miglioramento del sentiment del mercato in un contesto di riduzione dei tassi. Questi upgrade si aggiungono alla nostra costante convinzione sulla tecnologia, che continua a essere un settore sostenuto da una crescita strutturale.

A livello regionale, abbiamo abbassato il nostro livello di convinzione sulle azioni giapponesi a causa dell'incertezza a breve termine (il continuo esaurimento del carry trade) e della potenziale forza dello yen. Con l'apertura della Bank of Japan a un rialzo dei tassi di interesse, resta da vedere se questo sara' positivo o negativo per l'economia giapponese, anche se l'aumento dei tassi di interesse e' semplicemente il risultato della normalizzazione economica dopo un lungo periodo di politica monetaria espansiva. In un contesto di rallentamento della crescita economica globale, guidata dagli Stati Uniti, anche il mercato azionario giapponese orientato ai settori ciclici e' a rischio, il che giustifica la nostra posizione piu' cauta.

L'oro ha toccato nuovi massimi storici, con i mercati che hanno digerito i dati sul CPI (Consumer Price Index) statunitense inferiori alle attese e la prospettiva di un imminente taglio dei tassi della Fed. Le prospettive rimangono costruttive nel medio termine.

*Group CIO e Co-CEO Asset Management di Union Bancaire Prive'e (UBP) "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non puo' in alcun caso essere considerato una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore.

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(RADIOCOR) 27-08-24 12:00:40 (0269) 5 NNNN

 


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