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TwentyFour AM: la politica Usa non avra' la meglio sui dati per la Fed - PAROLA AL MERCATO

di Dillon Lancaster * (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 lug - Nelle ultime settimane l'ex presidente Donald Trump ha guadagnato un vantaggio sull'attuale presidente Joe Biden nei sondaggi in vista delle elezioni americane di novembre. Anche se e' ancora presto e molte cose possono cambiare prima di novembre (compreso il candidato democratico), vale la pena considerare cosa potrebbe significare un secondo mandato di Trump per l'economia mondiale e per i mercati del reddito fisso.

Finora si e' detto che una presidenza Trump significherebbe piu' crescita, piu' inflazione, rendimenti piu' alti e una curva piu' ripida dei Treasury USA (UST). I dazi proposti aumenterebbero la pressione sui prezzi in un momento in cui la questione dell'inflazione non e' ancora stata affrontata del tutto. Anche i tagli alle tasse potrebbero essere inflazionistici e avere l'ulteriore impatto di mantenere il deficit di bilancio a livelli elevati, con conseguente aumento dell'offerta attesa e un dato tecnico negativo per i Treasury USA.

Sebbene questa valutazione abbia i suoi meriti, ci sono molte altre variabili da considerare. Innanzitutto, la composizione del Congresso avra' una grande importanza. Se i Democratici dovessero controllare anche solo una delle due Camere o il Senato, si ridurrebbe la possibilita' per Trump di cambiare radicalmente la politica. L'ultimo accordo sul tetto del debito, raggiunto due anni fa dopo settimane di grave incertezza, ha portato a una sospensione del limite del debito fino al gennaio 2025. Questo accordo dovra' essere rinegoziato. In ogni elezione, non tutte le iniziative del candidato vincente presentate prima del voto vedono la luce.

Alcune possono essere attuate con un ordine esecutivo, ma non la maggior parte.

Le tariffe sono state forse la politica economica piu' importante dell'amministrazione Trump e potrebbero tornare ad esserlo con l'ex presidente che propone una tariffa del 10% su tutte le importazioni e un prelievo del 60% sulle merci cinesi. Tuttavia, c'e' un punto interrogativo su come i mercati reagirebbero all'aumento o all'introduzione di nuove tariffe. Durante la presidenza Trump, l'escalation della guerra commerciale con la Cina e' stata tipicamente accolta con un rally dei Treasury statunitensi; piuttosto che sull'impatto inflazionistico delle tariffe, i mercati si sono concentrati sulle tensioni geopolitiche negative per la crescita globale e i Treasury statunitensi sono lo strumento di risk-off globale. Questa volta Trump potrebbe trovarsi di fronte a un mercato obbligazionario meno favorevole se gli investitori continueranno a temere l'inflazione. Tuttavia, il mercato e' sempre piu' a suo agio con l'inflazione e quindi, nel momento in cui iniziera' un eventuale conflitto commerciale con la Cina, la crescita e i posti di lavoro, piuttosto che l'inflazione, potrebbero essere in primo piano nella mente della gente - qualsiasi fiammata di guerra commerciale potrebbe ancora una volta essere accolta con un rally di risk off dei Treasury americani.

* Portfolio Manager TwentyFour Asset Management.

Red-

(RADIOCOR) 21-07-24 15:39:06 (0330) 5 NNNN

 


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