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Natixis IM: Cpi e Fomc domani negli Stati Uniti, cosa cambia a breve e a lungo termine - PAROLA AL MERCATO

di Jack Janasiewicz * (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 giu - La giornata domani si preannuncia impegnativa: in mattinata verranno pubblicati i dati sull'inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti (CPI) relativi al mese di maggio, mentre nel pomeriggio ci sara' la decisione del FOMC. Sebbene la previsione di entrambi gli eventi abbia movimentato il mercato, non prevediamo eccessivi scossoni, ma, al contrario, risultati moderati. In particolare, per quanto riguarda l'inflazione, ci aspettiamo che si ripeta lo stesso schema a cui abbiamo assistito, ovvero che il trend disinflazionistico piu' ampio prosegua intatto e che i dati del primo trimestre, piu' rigidi, si dimostrino semplicemente una pausa in una tendenza al ribasso.

Analizzando i dati di aprile abbiamo riscontrato alcuni elementi contrastanti, in particolare un balzo del settore dell'abbigliamento che non risulta in linea con i dati reali dei consumi, con i prezzi globali dell'abbigliamento o con i commenti di molti retailer durante la pubblicazione degli utili del primo trimestre. La nostra previsione e' che nei prossimi mesi si verifichera' un arretramento moderato, oltre a un'ulteriore deflazione dei beni, in particolare per quanto riguarda i veicoli nuovi e usati. E mentre i 'soliti colpevoli' hanno trainato la maggior parte degli aumenti mensili dell'inflazione di fondo - alloggi, costi di assicurazione dei veicoli a motore e costi dei servizi medici - abbiamo notato una certa decelerazione sequenziale degli affitti degli alloggi e del canone equivalente dei proprietari.

Terremo sicuramente monitorate queste due voci che rappresentano oltre il 40% dell'IPC core. Recentemente i dati destagionalizzati di queste due componenti hanno continuato a diminuire, mentre le versioni destagionalizzate sono rimaste ferme. Con l'aspettativa che i dati stagionalizzati raggiungano finalmente la misuraz non destagionalizzata, questo punto di svolta si rivelera' cruciale per la stampa dell'IPC core, spingendolo probabilmente verso il basso. Con il resto del paniere dell'inflazione gia' a livelli coerenti con l'obiettivo di inflazione del 2% della Fed, la decelerazione di queste componenti piu' 'scivolose' dovrebbe aiutare la Fed ad acquisire sufficiente fiducia nel fatto che l'inflazione stia tornando in modo duraturo verso l'obiettivo prefissato.

Per quanto riguarda il Federal Open Market Committee, la riunione di giugno e' molto attesa, in quanto il comitato pubblichera' il dot plot o Summary of Economic Projections (SEP). Non e' prevista alcuna variazione del tasso di riferimento, per cui tutti gli occhi saranno puntati sul dot plot (il grafico a punti) nel tentativo degli investitori di trarre indicazioni sul futuro percorso dei tassi di interesse. Possiamo immaginare uno scenario in cui la Fed modifichi i suoi dot plots, semplicemente segnalando al mercato le sue previsioni, scontando di fatto la pubblicazione dei dati recenti rispetto alle previsioni precedenti. Ad esempio, ipotizzando che l'inflazione core continui a seguire un percorso mensile con aumenti medi del +0,2% da qui alla fine dell'anno, il PCE (Personal Consumers Expenditures) di fondo di fine anno aumenterebbe di circa 30 punti percentuali rispetto alla proiezione attuale. Questa revisione delle prospettive di inflazione e' probabilmente sufficiente a far si' che la Fed sposti il dop plot del 2024 verso l'alto per riflettere solo due tagli, rispetto ai tre dell'edizione di marzo del dot plot. Inoltre, se un membro del comitato dovesse spostare il proprio punto piu' in alto di appena un ottavo di punto per il tasso dei fondi federali del 2024, anche la mediana si sposterebbe piu' in alto. Nel complesso e' probabile che il dot plot mediano del 2024 rifletta solo tagli entro la fine dell'anno, con il rischio di passare a un solo taglio, a seconda della distribuzione delle stime dei membri del FOMC. Un passaggio a due tagli rappresenterebbe semplicemente una convergenza con i prezzi di mercato, mentre un grafico a punti che mostri un solo taglio rischia di sorprendere i mercati in modo inaspettato rispetto alle attuali aspettative di consenso.

In questo frangente serve particolare cautela nell'interpretazione dei dati, in quanto si tratta in gran parte di una mossa meccanica piuttosto che di un vero e proprio cambiamento nelle prospettive o nella funzione di reazione della Fed. La SEP rimane piu' uno strumento di comunicazione che una previsione esplicita della politica.

Come sempre, sono i dati a guidare. Ci si aspetta che la Fed rimanga cauta, sottolineando la dipendenza dai dati e la necessita' di vedere ulteriori prove che il trend disinflazionistico e' saldamente intatto per dare fiducia nel procedere con l'allentamento dei tassi. Questo fa si' che un taglio a settembre rimanga sul tavolo. A patto che i dati vadano in quella direzione.

* Portfolio Manager and Lead Portfolio Strategist, Natixis Investment Managers Solutions "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non puo' in alcun caso essere considerato una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore.

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(RADIOCOR) 11-06-24 13:18:30 (0332) 5 NNNN

 


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