Mps: sentenza Corte Firenze favorevole a bondholder colpiti da burden sharing

Uno di filoni del contenzioso che pesa sulla banca (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 03 set - Una sentenza della Corte di Appello di Firenze, pubblicata agli inizi di agosto, ha reso felici gli investitori in obbligazioni subordinate del Monte dei Paschi che erano finite sotto la 'mannaia' del burden sharing nel 2017, convertite in azioni in occasione del salvataggio pubblico della banca con la ricapitalizzazione precauzionale. La sentenza del 6 agosto scorso interviene su uno dei filoni di contenzioso che ancora pesano sulla banca di Rocca Salimbeni anche se si tratta di un capitolo di scarso rilievo numerico. La semestrale Mps indica che il petitum complessivo, per il contenzioso sui bond subordinati, e' pari a 33,3 milioni alla fine di giugno scorso con fondi stanziati dalla banca per 14,4 milioni. La sentenza, secondo la ricostruzione fatta da Francesco Giordano dello studio legale Lexopera, ha statuito che la banca non ha fornito prova di aver fornito una specifica informazione sul carattere subordinato di questi bond alla clientela. La Corte d'appello di Firenze, aggiunge il legale, nella quantificazione del danno ha utilizzato il criterio piu' favorevole al bondholder. In sostanza ha calcolato le quotazioni correnti del titolo Mps al momento della sentenza e non le quotazioni risultanti alla data della conversione in azioni dei bond. I contenziosi con gli ex bondholder di Banca Mps non riguardano, nella maggior parte dei casi, risparmiatori retail. Questi ultimi, infatti, beneficiarono dell'offerta pubblica di transazione e scambio promossa all'epoca da Banca Mps ai sensi del decreto legge sul burden sharing (203/2016).

Ggz

(RADIOCOR) 03-09-24 16:06:33 (0390)AVV 5 NNNN