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Mirabaud AM: consolidamento fiscale, sempre piu' una priorita' globale - PAROLA AL MERCATO

di Gero Jung* (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 13 ott - A livello globale abbiamo notato alcune importanti divergenze sul fronte della politica monetaria. Sebbene nel 2023 sia rimasta restrittiva in oltre l'85% delle economie mondiali, solo la meta' di esse ha inasprito la propria politica fiscale, un dato inferiore rispetto al 70% del 2022. Questo fa seguito a un'inversione di tendenza registrata dagli aggregati fiscali nel 2023 (dopo una rapida riduzione dei disavanzi fiscali e dei livelli di debito pubblico nel 2021-22), che ha arrestato i progressi verso la normalizzazione delle politiche.

Quest'anno, il rischio di uno scostamento di bilancio a livello globale e' particolarmente elevato, dato che il 2024 e' un "super anno elettorale", e questo probabilmente aumentera' ulteriormente la pressione sui bilanci. Infatti, quest'anno si sono tenute o si terranno elezioni in 88 economie o aree economiche - dove si concentra piu' della meta' della popolazione e del PIL mondiali e complessivamente i disavanzi primari si attestano al 4,9% del PIL - anche se si prevede una loro riduzione. Il parametro politico quindi e' importante, in quanto l'evidenza empirica mostra una tendenza allo slittamento dei bilanci negli anni elettorali.

Con deficit fiscali superiori ai livelli pre-pandemici e costi di servizio di debt service piu' elevati, il consolidamento fiscale rimane una priorita' per molti Paesi.

Negli USA, nessuno dei due candidati finora ha mostrato la volonta' di ridurre significativamente l'attuale deficit di bilancio (che rimane astronomicamente alto per un periodo non bellico).

Il debito pubblico di un Paese e' considerato sostenibile se il governo e' in grado di far fronte a tutti i suoi obblighi di pagamento (attuali e futuri) senza dover ricorrere ad aiuti finanziari eccezionali o senza andare in default.

Quando si tratta di valutare le politiche necessarie per stabilizzare il debito, gli analisti valutano se queste sono fattibili e coerenti con il mantenimento del potenziale di crescita o del progresso dello sviluppo. Inoltre, quando i Paesi contraggono prestiti dai mercati finanziari, assumono importanza anche i rischi associati al rifinanziamento.

In generale, un debito eccessivo comporta l'esclusione dalle opportunita' di investimento, anche nel settore privato.

Dall'altro lato, un debito troppo basso potrebbe significare che non vengono effettuati abbastanza investimenti da parte del governo.

Secondo il FMI, entro il 2029 il debito pubblico mondiale dovrebbe avvicinarsi al 99% del PIL, trainato da Cina e Stati Uniti. A partire dal 2025, la mancanza di consolidamento fiscale generera' un aumento dei costi di finanziamento globali e, secondo alcune ricerche, entro il 2026 le economie avanzate con livelli di debito superiori al 100% del PIL subiranno un aumento significativo sia dei premi a termine che di quelli sovrani.

Tra le economie avanzate con i piu' alti indici di indebitamento spicca il Giappone, con un debito lordo attualmente pari a circa il 250% del PIL. Tuttavia, questo numero elevato non fornisce una visione completa dei problemi di sostenibilita' del debito, in quanto e' necessario esaminare il bilancio pubblico in senso lato. Questo dimostra che a) lo Stato giapponese e' ricco di asset e molte delle sue passivita' sono detenute da istituzioni statali; b) la Banca del Giappone ha acquistato somme massicce di debito pubblico, e' un grande detentore di titoli di Stato giapponesi e possiede addirittura piu' del 5% delle azioni quotate a Tokyo. Guardando, invece, all'Europa, alcuni governi hanno esteso parte delle misure di sostegno inizialmente lanciate durante la pandemia, come il programma Superbonus in Italia. Sempre in Italia e' stato annunciato un piano di stimoli, che comprende costose modifiche alla politica fiscale, tagli ai contributi previdenziali e nuove iniziative di spesa, spesso basate su ipotesi di finanziamento ottimistiche. *Chief Economist di Mirabaud Asset Management "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non puo' in alcun caso essere considerato una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore. L'agenzia di stampa Il Sole 24 Ore Radiocor declina ogni responsabilita' in ordine alla veridicita', accuratezza e completezza di tali analisi e invita quindi gli utenti a prendere atto con attenzione e la dovuta diligenza di quanto sopra dichiarato e rappresentato dalla societa'".

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(RADIOCOR) 13-10-24 13:33:43 (0263) 5 NNNN

 


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