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Ing: Bce, i verbali mostrano quanta differenza possono fare poche settimane - PAROLA AL MERCATO

di Carsten Brzeski * (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 10 ott - I verbali della riunione di settembre della Banca Centrale Europea mostrano una banca sempre piu' preoccupata per la crescita deludente, ma ancora molto riluttante a dichiarare sconfitta l'inflazione.

E' ormai noto che le settimane successive alla riunione di settembre hanno scosso la BCE. Una serie di indicatori di sentiment deboli e un calo dell'inflazione complessiva hanno riportato in auge l'opzione del taglio dei tassi per la riunione della prossima settimana. In effetti, a giudicare dai commenti ufficiali dell'Eurotower delle ultime due settimane, sembra che un ampio gruppo di membri della BCE sia favorevole a un taglio dei tassi a ottobre. Tuttavia, data l'opposizione espressa da altri, il taglio non e' ancora affare fatto.

In realta', ci sono anche buone argomentazioni contro un taglio. Dalla riunione della BCE di settembre non sono stati pubblicati dati macro concreti. Il timore di un ulteriore indebolimento dello slancio economico e' puramente guidato dagli indicatori di sentiment, gli stessi che non molto tempo fa la BCE ha definito non del tutto affidabili. Inoltre, la perdita di slancio economico e' gia' stata incorporata nelle proiezioni dello staff della BCE. I mercati sono stati confortati dal fatto che il membro della BCE Isabel Schnabel, in un recente discorso, abbia affermato: 'Non possiamo ignorare i venti contrari alla crescita'. Nello stesso discorso, tuttavia, Schnabel ha anche sottolineato che la politica monetaria puo' fare ben poco per risolvere le debolezze strutturali.

Per quanto riguarda l'inflazione, il Presidente della BCE Christine Lagarde aveva gia' anticipato il calo dell'inflazione complessiva alla riunione di settembre. E in effetti, con un'inflazione complessiva dell'1,8% su base annua a settembre, e' stata esattamente in linea con le proiezioni della BCE. In prospettiva, l'inflazione globale dipende ancora fortemente dall'andamento del prezzo del petrolio. Sebbene il calo dei prezzi del petrolio a settembre sia stato un importante fattore di riduzione dell'inflazione complessiva, le tensioni in corso in Medio Oriente hanno fatto salire nuovamente i prezzi nelle ultime due settimane.

Infine, i dati nazionali disponibili suggeriscono che l'inflazione dei servizi rimane elevata. Questa e' un'altra argomentazione contro un taglio dei tassi la prossima settimana.

Siamo molto meno sicuri dei mercati finanziari che l'Eurotower tagliera' effettivamente i tassi la prossima settimana. La questione principale per la BCE sara' come interpretare la distinzione tra dipendenza dai dati e dipendenza dai punti di riferimento. Se tutti i dati recenti vengono considerati come un unico grande dato, non c'e' motivo di tagliare nella riunione di ottobre. Se invece vengono considerati come una grande serie di dati disinflazionistici, allora il motivo c'e'. In ogni caso, se la BCE decidesse di tagliare i tassi la prossima settimana, segnerebbe un importante cambiamento nella propria funzione di reazione. Si tratterebbe di un taglio dei tassi per sostenere la crescita. Il vantaggio sarebbe che la BCE si troverebbe improvvisamente in un ciclo di tagli dei tassi riunione per riunione, sperando di essere in anticipo sulla curva e di abbassare il livello di rigidita' monetaria giusto in tempo per evitare un incidente economico.

* Global Head of Macro, ING "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non puo' in alcun caso essere considerato una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore.

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(RADIOCOR) 10-10-24 17:14:28 (0537) 5 NNNN

 


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