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Imprese: Equita-Luiss, Italia bancocentrica, serve spinta a finanza alternativa

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 9 ott - Le imprese italiane restano bancocentriche nelle fonti di finanziamento e il ricorso a prestiti obbligazionari mostra un gap rispetto al resto d'Europa. Dall'altro lato, sta aumentando l'interesse anche dei risparmiatori per i bond corporate, accanto a quello per i titoli di Stato, e le forme di finanziamento alternativo rappresentano opportunita' anche se non pienamente sfruttate, come ad esempio il private debt.

Secondo i dati elaborati in un paper Equita-Luiss Business School, le aziende italiane sono maggiormente dipendenti dal credito bancario rispetto al resto d'Europa tant'e' che ha rappresentato nel primo semestre 2024 l'82% del totale ottenuto dalle imprese non finanziarie, a fronte del 78% della media Ue, e negli ultimi cinque anni ha inciso in media addirittura per l'89% a fronte dell'82% a livello continentale. Si tratta del dato piu' elevato tra le principali economie europee, al pari della Germania.

Ma l'Italia, a differenza delle aziende tedesche, accusa una significativa distanza nel ricorso delle imprese al mercato obbligazionario: 31 miliardi di euro le emissioni nel 2023 (gia' 28 nel primo semestre 2024) a fronte dei 92 miliardi di euro della Germania, degli 81 miliardi del Regno Unito e dei 78 miliardi della Francia. L'Italia e' il quarto Paese europeo per emissioni obbligazionarie e rappresenta l'8% dell'intero mercato Ue - indica lo studio - mentre la Germania conta per il 25%, Uk e Francia intorno al 20% ciascuno, mostrando quindi un evidente gap da recuperare da parte dell'Italia.

'Il mercato del credito - ha osservato Raffaele Oriani, Dean Luiss Business School e professore ordinario di Finanza aziendale - continua a essere prevalentemente bancario in Italia e in misura maggiore rispetto ad altri Paesi. Non ci aspettiamo che ci siano nel breve termine delle modifiche, ma d'altro canto il mercato del corporate bond e le forme alternative stanno crescendo e potrebbero ridurre questa dipendenza delle imprese dal canale bancario'.

"Sul mercato del debito - ha detto Carlo Volpe, co-head investment banking di Equita - c'e' comunque una 'situazione piu' virtuosa dovuta alla opportunita' di disintermediare il sistema bancario' e 'l'accesso ai mercati alternativi sara' fondamentale': 'Oggi la liquidita' non e' un problema: ci sono tanti investitori che aspettano carta in offerta e poi c'e' un settore retail che e' sottoutilizzato. C'e' un tema di prassi, nel senso che spesso si limita il mercato obbligazionario per dimensione, rating e profilo degli investitori ma esistono piattaforme che si stanno dimostrando piu' flessibili in questo senso e Consob e' molto a supporto in questo senso. Infine c'e' un tema di cultura degli emittenti. Nel complesso comunque c'e' 'grande ottimismo' e nel 2025 'aumentera' l'accesso a fonti alternative'.

fon

(RADIOCOR) 09-10-24 18:31:29 (0590) 5 NNNN

 


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