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GAM: la musica dei mercati suona ancora a Wall Street - PAROLA AL MERCATO -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 28 lug - Tutt'altra storia riguarda la politica, le elezioni di novembre stanno diventando un volano di volatilita', il confronto tra Repubblicani e Democratici e' un continuo 'whataboutery'.

I primi hanno consacrato il loro campione, i secondi sono da poche ore alle prese con la campagna piu' corta della storia americana, la rinuncia di Biden riapre la corsa e stravolge la narrazione elettorale trumpiana tutta basata sulla senilita' e debolezza del presidente.

Ma nel frullatore della politica entra pericolosamente l'indipendenza della banca centrale.

Donald Trump non ha fatto mistero della volonta' di sostituire Jerome Powell alla guida della Federal Reserve ma ha anche aggiunto che potrebbe confermarlo se Powell 'fara' la cosa giusta', ovvero non dovra' tagliare i tassi a settembre, azione che favorirebbe il candidato democratico, con molta probabilita' la vicepresidente Harris, Powell dovra' attendere l'insediamento di Trump alla Casa Bianca.

Nel 2025 il Congresso dovra' decidere sui tagli fiscali in scadenza, un valore stimato di circa quattromila miliardi di dollari, sara' un confronto duro che allunghera' ombre sull'economia americana. L'indipendenza di giudizio e di azione della Fed acquistera' ancora piu' valore, la posta in gioco e' la stabilita' dei tassi di interesse e del dollaro.

Nonostante la disfunzionalita' e le molte contraddizioni della sua politica, la centralita' economica e finanziaria resta americana, l'eccezionalismo d'oltreoceano continua a fare notizia sui giornali e breccia nel cuore degli operatori.

Nel lungo termine, demografia e autosufficienza energetica continueranno a favorire gli Stati Uniti, nel breve termine l'economia americana mostra segni di cedimento, l'Outlook del Fondo Monetario pubblicato pochi giorni fa ha rivisto al ribasso le stime di crescita degli Stati Uniti a 2,6% per quest'anno e a 1,9% per il 2025.

Le ultime rilevazioni dell'indice dei prezzi al consumo hanno messo di buon umore i mercati che ora ritengono molto probabile un taglio di un quarto di punto dei tassi nella riunione della Fed a settembre.

L'esito del dibattito del 27 giugno e ancor di piu' il tentativo di assassinio di Trump ha irripidito la curva, il rendimento a due anni e' diminuito molto piu' del calo del decennale. Ma la rinuncia di Biden cambia ancora una volta le carte sul tavolo della politica americana. L'inflazione cala e l'economia rallenta senza scossoni, l'ipotesi del taglio dei tassi a settembre della Fed e forse della BCE acquista forza e consolida lo scenario dell'atterraggio morbido. I dati macro alimentano il momentum dei listini e gli investitori continuano a surfare la grande onda positiva.

L'eccezionalismo americano sostenuto dalla tecnologia e' un ottimo argomento per mantenere l'esposizione a Wall Street, la prudenza che tiene conto della fragilita' delle previsioni e dell'ampio divario scavato nelle valutazioni, giustifica la diversificazione con le azioni europee ed emergenti.

*Market Specialist di GAM (Italia) SGR "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non puo' in alcun caso essere considerato una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore.

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(RADIOCOR) 28-07-24 15:42:54 (0383) 5 NNNN

 


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