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GAM: la geopolitica e le disruption della green economy nell'Asia Pacifico - PAROLA AL MERCATO -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 25 ago - Quali opportunita' dal punto di vista degli investimenti? Gli Stati a maggioranza repubblicana hanno tratto grande beneficio da una rinascita del settore manifatturiero trainata dall'IRA (Inflation Reduction Act) e dalla relativa creazione di posti di lavoro, per cui e' altamente improbabile che tutti i sostegni vengano revocati, a prescindere dal partito che vincera' a novembre. Alla luce delle sfide poste dall'invecchiamento delle infrastrutture, la produzione di impianti solari su larga scala e di stoccaggio di energia rimarra' una priorita' strategica fondamentale e finora ha prevalso sugli annunci di nuovi impianti. Diverse aziende coreane del settore dell'energia pulita sono ben posizionate per beneficiare di un sostegno continuo e offrono il vantaggio aggiuntivo dell'integrazione, operando in tutte le principali catene di fornitura del solare, investendo al contempo in una tecnologia di rivestimento delle batterie all'avanguardia, che potrebbe ridurre i costi del 17%-30%[3].

L'Asia rappresenta oltre due terzi della capacita' globale dell'industria pesante e attualmente e' ampiamente riconosciuto che l'unico modo per portare queste industrie a zero emissioni nella scala richiesta e' attraverso tre tecnologie avanzate: forni elettrici ad arco, idrogeno e cattura del carbonio. Sebbene siano state annunciate numerose proposte di progetti di decarbonizzazione da parte di aziende industriali di primo piano, le inefficienze energetiche e i costi rimangono i principali ostacoli alla scalabilita' di queste tecnologie. Tuttavia, su base relativa, l'Asia ha compiuto progressi significativi. Ad esempio, cio' e' evidente dalla capacita' della Cina di produrre idrogeno a circa la meta' del costo degli equivalenti europei, consentendo la scalabilita' degli elettrolizzatori e l'impatto a catena di una rapida deflazione dei costi, come si e' visto in altre parti della catena di valore dell'energia pulita. Eventuali passi indietro dell'IRA (Inflation Reduction Act) sull'idrogeno e sulla cattura del carbonio potrebbero fornire un'ulteriore spinta alle aziende asiatiche.

C'e' una fonte di energia tradizionale su cui la maggior parte dei Paesi e dei policymaker sembra essere d'accordo e che e' fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi net zero: il ruolo del nucleare nel mix energetico. Sebbene la transizione dagli impianti a carbone e a gas alle centrali atomiche sia ben avviata, le sfide di natura ingegneristica restano un problema. A breve termine, il divieto degli Stati Uniti di importare prodotti a base di uranio dalla Russia, che rappresenta il 40% della capacita' globale[4], potrebbe ridurre le forniture e due aziende leader nell'arricchimento dell'uranio con sede in Europa potrebbero beneficiare di questa interruzione. In Asia, nell'ambito della partnership Sapporo 5, il Giappone si e' impegnato ad aumentare l'arricchimento da 75 a 450 tonnellate all'anno entro il 2027[5], mentre la Cina ha trascorso gli ultimi due decenni diventando sempre piu' autosufficiente in questo settore.

Sebbene le dinamiche geopolitiche rimangano imprevedibili, la comprensione dell'impatto dei vari scenari e' fondamentale per identificare i rischi, le pressioni inflazionistiche e il progresso o il mancato raggiungimento degli ambiziosi obiettivi net zero.

*Senior Manager - Sustainable and Thematic Investments di GAM "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non puo' in alcun caso essere considerato una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore.

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(RADIOCOR) 25-08-24 11:14:24 (0167) 5 NNNN

 


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