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GAM: l'eta' del debito - PAROLA AL MERCATO

di Carlo Benetti * (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 08 giu - Dalla prospettiva dei mercati finanziari, tra le molte faglie che rischiano di frammentare il mondo c'e' quella del debito.

A oltre quindici anni dalla Grande Crisi Finanziaria, causata dall'insostenibile gravame del debito, le lezioni di allora sembrano dimenticate. Secondo i dati dell'Institute of International Finance, il mondo e' seduto su una montagna di debito globale alta 315.000 miliardi di dollari, un'ondata di debito che 'e' stata la piu' grande, la piu' rapida e la piu' ampia dai tempi della Seconda guerra mondiale', circa due terzi di questo enorme debito appartengono a Giappone e Stati Uniti.

Il debito degli Stati Uniti e' destinato a crescere, il Budget Office del Congresso ha aggiornato le stime dell'evoluzione del debito federale, previsto non piu' al 116% ma al 132% del Pil nel 2034.

Il debito affligge anche la Cina, alle prese con la perdurante crisi immobiliare, freno alla crescita e volano di debito ulteriore. Per sostenere gli acquisti si sta parlando di nuovi prestiti bancari per circa 70 miliardi di dollari, una cifra inferiore alle reali necessita' che secondo alcuni analisti si aggirano sulle centinaia di miliardi di dollari (per smaltire l'arretrato di milioni di case vuote o incompiute in tutto il Paese e terminare la costruzione delle case pre-vendute). Ma le autorita' locali, alle prese con una enorme quantita' di debito 'nascosto' (la stima e' di circa15.000 miliardi di dollari) non sanno come e dove trovare i fondi.

A tutte le latitudini il debito costituisce uno strutturale freno alla crescita.

Anche senza ricorrere al controverso lavoro di Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff ('Growth in a Time of Debt', 2010), uno dei riconosciuti effetti negativi di lungo periodo causati da alti livelli di debito pubblico consiste nei meccanismi di crowding-out: l'aumento dei disavanzi fiscali porta a un aumento dei tassi d'interesse e alla possibile esclusione degli investimenti nel settore privato. Un altro effetto negativo che alti livelli di debito pubblico possono avere sulla crescita e' l'aumento dell'incertezza e dell'inflazione.

Siamo sull'orlo di una crisi del debito? Possibile ma non probabile, il sistema economico si e' adattato, la crescita e' alimentata dal debito. Semmai merita attenzione il fatto che nell''eta' del debito' il credito sia intermediato anche da societa' non bancarie, soprattutto negli Stati Uniti. Dopo la Grande Crisi Finanziaria le banche sono diventate pesantemente regolamentate, si sono cosi' creati canali di distribuzione del debito al di fuori del tradizionale circuito bancario: migliaia di piccole aziende fintech si sono specializzate nell'erogazione di prestiti, anche digitali, e fanno quello che le banche non possono fare.

* Market Specialist di GAM (Italia) SGR.

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(RADIOCOR) 08-06-24 13:37:35 (0265) 5 NNNN

 


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