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GAM: I portafogli azionari Usa dovrebbero fare come i Beatles - PAROLA AL MERCATO

di Julian Howard* (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 ago - I pionieri della musica pop degli anni Sessanta, i Beatles, sono stati notoriamente caratterizzati dalla coppia di autori Lennon-McCartney, e naturalmente i riconoscimenti erano ampiamente meritati. Ma il co-autore piu' riservato era ovviamente George Harrison, il cui contributo era forse meno visibile ma ha comunque prodotto brani leggendari come Here Comes the Sun e While My Guitar Gently Weeps. In modo analogo, negli ultimi tempi le azioni statunitensi sono state dominate dalle megacap e in particolare dai titoli tecnologici, compresi i cosiddetti "Magnifici Sette", escludendo apparentemente tutto il resto. L'opportunita' nelle megacap statunitensi rimane forte e in questo momento si basa sull'idea persuasiva di apportare una rivoluzione tecnologica alla societa' guidata dall'intelligenza artificiale.

Proprio come nel caso dei Beatles e di altri grandi gruppi musicali, i mercati non si basano sempre su una o due forze trainanti di alto profilo, e spesso c'e' spazio per altre aree che possono prosperare contemporaneamente. E' forse il momento di accendere i riflettori sui titoli a media capitalizzazione statunitensi? Per comodita', l'indice S&P 400 fornisce un'approssimazione ragionevole di questa parte del mercato azionario, con un valore medio di 5,8 miliardi di dollari rispetto ai 71,8 miliardi di dollari dell'indice S&P 500 e ai 2,9 miliardi di dollari dell'indice delle small cap Russell 2000, rispettivamente secondo S&P e FTSE Russell. I nomi del segmento a media capitalizzazione possono non essere familiari come Microsoft o Coca-Cola, ma si tratta comunque di aziende solide e riconoscibili come Alcoa, Under Armour e Mattel. Sebbene gli scrupolosi stockpicker ravviseranno delle opportunita' in questa parte meno liquida e conosciuta del panorama azionario statunitense, l'arena delle mid-cap statunitensi e', a nostro avviso, piu' interessante a livello aggregato per una serie di ragioni.

In primo luogo, l'S&P 400 offre un valore migliore rispetto all'S&P 500, visto che al 24 luglio era scambiato a 18 volte il rapporto prezzo/utili a termine rispetto all'S&P 500, che era scambiato a 23,0 volte. L'S&P 400 e' quindi scambiato con uno sconto di quasi il 23% rispetto alle large cap statunitensi. Sebbene non esista una legge degli investimenti che stabilisca che lo sconto odierno debba un giorno terminare - quello dell'Europa nei confronti degli Stati Uniti non lo sembra mai - cio' significa che le mid-cap hanno teoricamente un maggiore potenziale di performance rispetto alle large cap, qualora si presentino i giusti catalizzatori.

*Lead Investment Director delle soluzioni Multi Asset di GAM.

Red-

(RADIOCOR) 15-08-24 11:03:02 (0134) 5 NNNN

 


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