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Cellnex: Protto, nasce veicolo Celland, puntiamo su maxi-investimento immobiliare -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 13 lug - Dottor Protto, lei e' arrivato da poco come ceo di Cellnex Italia, su quali investimenti si concentrera' il nuovo piano industriale? Ci sono diverse direzioni, ma una importantissima per Cellnex in generale e per l'Italia in particolare e' l'acquisizione dei terreni dei siti dove insistono le nostre torri. Abbiamo valutato che, sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista del rapporto con i nostri clienti, questa operazione comporta dei vantaggi. Riteniamo che i siti per la maggior parte siano destinati a rimanere, non ci sono tecnologie che andranno a sostituire il 5G (e le sue evoluzioni, a partire dal 6G) almeno per quanto riguarda la comunicazione in mobilita'. Il fatto di poter garantire una prospettiva di lungo periodo e' sicuramente un grande vantaggio.

Quanto costera' questa operazione? I numeri verranno eventualmente comunicati dal ceo di Cellnex, Marco Patuano, posso anticipare che per quanto riguarda l'Italia stiamo parlando di qualche centinaia di milioni che sono messi a disposizione per questo progetto per noi molto importante.

Come si concilia con l'obiettivo di ridurre il debito attraverso dismissioni sposato dal gruppo Cellnex? L'operazione, e' vero, va in controtendenza in termini di cash out ma riteniamo che comportera' una messa in sicurezza nel lungo periodo per una societa' infrastrutturale come la nostra sia sul fronte del ritorno finanziario sia per la qualita' garantita ai nostri clienti. A livello complessivo del gruppo, il bilancio della cassa rimarra' comunque ampiamente positivo per via della vendita della filiale irlandese (per 971milioni) che e' stata gia' completata e della futura vendita della controllata in Austria da cui ci aspettiamo piu' o meno una cifra dello stesso ordine di grandezza. Queste due vendite ci permettono di focalizzarci nei Paesi core come l'Italia che e' sicuramente uno dei piu' importanti. A livello di debito, peraltro, abbiamo gia' raggiunto l'investment grade a marzo e non conviene neanche ridurlo troppo, sotto 3: potrebbe voler dire una cattiva allocazione di capitale. Nell'ambito dell'investment grade, che vogliamo mantenere, l'operazione di acquisto immobiliare e' un modo estremamente interessante e intelligente di investire il nostro denaro. Allo scopo abbiamo di recente costituito una societa' separata che si chiama Celland, come annunciato da Patuano a marzo scorso.

L'Italia, a valle di queste operazioni, acquistera' importanza all'interno del gruppo? Si', per tanti motivi, due in primis. Innanzitutto, perche' e' un mercato per quanto difficile e complicato, ricco visto che c'e' tanta gente, gente che spende. L'anno prossimo, inoltre, a Roma ci sara' il Giubileo, quindi con in previsione molto roaming. In secondo luogo, la situazione di mercato e' tale per cui di fatto in Italia ci sono due operatori: noi e Inwit, il resto e' molto frammentato.

Quanto ai rapporti con i competitor, come mai non avete proceduto con il ricorso al Consiglio di Stato nella causa contro l'assegnazione da parte del Comune di Roma a Boldyn Networks per la copertura della Capitale, confermata dal Tar in primo grado? Avevamo fatto ricorso al Tar insieme agli altri operatori perche' ritenevamo che la procedura non fosse stata completamente trasparente, poi abbiamo rinunciato a proseguire a livello giudiziario, anche alla luce del fatto che il progetto e' molto importante per la citta'. Boldyn ha costituito un veicolo nel quale recentemente Inwit sta entrando, che ha in pancia l'accordo con il Comune. Parlando sia con Inwit sia con Boldyn riteniamo di poter giocare un ruolo per quanto riguarda il servizio che diamo ai nostri clienti principali che sono Wind e Iliad. Nell'ambito della concorrenza, che ci deve essere sia tra noi e Inwit sia nei confronti degli operatori, c'e' la possibilita' di lavorare in maniera sinergica. Quello per Roma e' un progetto, con l'obiettivo di coprire le metropolitane e le 100 piazze, troppo importante per la citta' che e' la Capitale d'Italia ed essendoci il Giubileo l'anno prossimo le lotte tra di noi avrebbero contribuito a non dare una bella immagine del nostro Paese. Credo, invece, che il Giubileo sara' per noi e per il Paese un'ottima vetrina.

Come vi relazionate invece col principale competitor, Inwit? C'e' molto rispetto tra le due societa', in un certo senso sentiamo di avere una mission comune, quella di favorire attraverso le nostre infrastrutture, assieme agli operatori di tlc, l'infrastrutturazione 5G del Paese.Ci sono casi specifici per cui lavorare insieme e' virtuoso, e Roma e' uno di questi, in altri casi siamo in competizione .

Oltre al focus sull'investimento immobiliare, su cosa puntera' il piano industriale di Cellnex Italia? Continueremo a puntare, com'e' naturale, su Das e small cells: sia per coperture outdoor che indoor. Noi su questo siamo leader in Italia e anche a livello europeo. In questo caso il mercato non e' piu' solo quello degli operatori ma anche di coloro che gestiscono le aree che andiamo a coprire come ad esempio il Palazzo sede della Regione Piemonte o la RCF Arena di Campovolo. La metro e' poi un altro esempio molto significativo. A Londra per esempio molte metropolitane non sono coperte da segnale mobile, in Italia invece il segnale mobile c'e', grazie a Cellnex, sia nelle cinque linee della metro di Milano, ma anche nella metro di Brescia e a breve anche nelle metropolitane di Catania e Napoli. La connettivita' sempre e ovunque e' importante non solo perche' le persone possano lavorare o guardare una serie tv ma e' anche, soprattutto, un tema di sicurezza. Anche su questo Cellnex e' all'avanguardia grazie ai sistemi 'mission critical' che servono per supportare le comunicazioni private e criptate dei vigili del fuoco o delle forze dell'ordine. In caso di emergenza, infatti, garantisce la ripetizione del segnale in tutto il perimetro coperto dall'impianto Das, usando buona parte della medesima infrastruttura, in modo sicuro, affidabile e resiliente, assicurando pertanto continuita' e coordinamento operativo in caso di necessita'.

Dall'unione prossima di Vodafone e Fastweb e in vista di un ulteriore consolidamento nelle tlc, le TowerCo beneficeranno dell'attesa minore pressione che ne dovrebbe derivare sulle telco? Avere in Italia 5 operatori, a fronte dei 3 che ci sono negli Usa, e' davvero troppo; gia' 4 potrebbero essere tanti.

Vedendola dall'esterno non e' da escludere, e potrebbe aver senso, un ulteriore consolidamento per scendere a 3, Unione europea permettendo. Tutto cio' potrebbe liberare efficienze tra gli operatori ed evitare la clamorosa battaglia che c'e' stata fino ad oggi, rendendo in prospettiva i nostri clienti piu' ricchi e piu' disposti a investire ulteriormente.

Peraltro, questo mood e' anche incrementato dall'innalzamento dei limiti elettromagnetici che e' stato da poco approvato.

Limiti che comunque restano bassi rispetto a quelli europei: in Europa li ha piu' bassi solo la Svizzera. Forse ci sarebbe ulteriore spazio per innalzarli ancora.

Vedete gia' gli effetti dell'innalzamento? Il cambiamento era atteso, per cui un po' di movimento c'era gia' stato prima, ma secondo me gli effetti li vedremo nel medio periodo. Nel breve ci saranno ottimizzazioni, efficienze ma quello che ci aspettiamo e' uno sviluppo che si otterra' liberando risorse e potendo pianificare le reti in maniera meno restrittiva. Lo vedremo nel giro di un paio d'anni.

Il Dl coesione e' da poco intervenuto sulla permissistica dei Comuni per velocizzare gli iter, prevedendo la possibilita' di deroga ai regolamenti comunali, e' una decisione che va nella direzione giusta? Il Governo si e' concentrato sul Pnrr, sulla possibilita' di accelerare e non ritardare la sua attuazione, stabilendo la possibilita' di derogare a quei regolamenti comunali che vanno contro le leggi nazionali e la realizzazione del Piano.

Bisognerebbe estendere questa norma anche alle infrastrutture non finanziate con il Pnrr. Noi lavoriamo molto con i Comuni e su determinate tematiche ci troviamo a confronto con regolamenti non sempre coerenti con le leggi nazionali.

Non riscontrate, quindi, a livello locale un cambiamento di mentalita' rispetto al 5G? Non ancora, d'altro canto bisognerebbe sensibilizzare di piu' l'opinione pubblica sulla necessita' per lo sviluppo del Paese di un'infrastrutturazione 5G. Vari studi hanno mostrato che gli impatti sulla salute in realta' sono assolutamente residuali. E' un tema importante non tanto a livello di governo centrale, che questa tesi l'ha gia' abbracciata, ma a livello di Comuni che talvolta ostacolano l'infrastrutturazione 5G.

Sim

(RADIOCOR) 13-07-24 10:47:24 (0165)IMM,INF 5 NNNN

 


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