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Capital Group: atteso un allentamento piu' rapido e aggressivo della Bce - PAROLA AL MERCATO

di Robert Lind* (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 14 ott - In precedenza, avevamo sostenuto che la Bce avrebbe proceduto con cautela all'allentamento della politica monetaria alla luce di una crescita resiliente e di un'inflazione piu' vischiosa in seguito alla pandemia e allo shock energetico. Tuttavia, i rischi per la crescita stanno aumentando e le preoccupazioni per la persistenza dell'inflazione stanno svanendo. Secondo la nostra nuova visione, la BCE accelerera' l'allentamento, con altri due tagli di 25 punti base del tasso di deposito quest'anno e poi con riduzioni continue fino a circa il 2% nel 2025. In precedenza, ci aspettavamo che la BCE tagliasse piu' lentamente per mantenere il tasso di deposito intorno al 2,75%-3% nel 2025.

L'ultima stima flash ha mostrato che il tasso dell'inflazione headline dell'Eurozona e' sceso all'1,8% a settembre, il minimo da aprile 2021. L'inflazione core e' scesa solo leggermente al 2,7% dal 2,8%, soprattutto a causa di un leggero rallentamento dell'inflazione dei prezzi dei servizi.

Tuttavia, le preoccupazioni dei falchi BCE sulla persistenza dell'inflazione sembrano svanire.

La crescita dei salari sta rallentando nella maggior parte delle economie dell'Eurozona, anche se rimane piuttosto elevata in Germania.

Nel frattempo, stiamo assistendo a un'ulteriore evoluzione della funzione di reazione della BCE. Durante il suo primo decennio, la BCE si e' attenuta rigidamente al quadro fornito dalla Bundesbank tedesca, con un chiaro orientamento a mantenere l'inflazione ben al di sotto del 2%. Ma durante le presidenze di Mario Draghi e Christine Lagarde, la BCE ha gradualmente diluito l'influenza della Bundesbank.

Questa tendenza e' sembrata rallentare in risposta allo shock energetico, quando la BCE ha perso fiducia nel suo quadro previsionale e si e' concentrata maggiormente sui tassi storicamente elevati di inflazione effettiva. Tuttavia, con un'inflazione ora molto piu' vicina all'obiettivo, la BCE sta proseguendo la sua evoluzione verso una banca centrale che, nel definire la propria politica monetaria, si rivolge in modo flessibile alle proprie previsioni sull'inflazione.

In linea di principio, il mandato di stabilita' dei prezzi della BCE e' piu' vincolante del doppio mandato della Federal Reserve statunitense. In pratica, tuttavia, la BCE agisce sempre di piu' in modo flessibile e interpreta il suo mandato in modo piu' pragmatico. Nonostante l'attuale vischiosita' dell'inflazione core, che sta superando l'obiettivo del 2%, la BCE sta ponendo maggiore enfasi sulla sua previsione che l'inflazione tornera' all'obiettivo nell'orizzonte di proiezione. Cio' significa che puo' rispondere con piu' forza ai rischi di rallentamento della crescita.

Alcuni recenti studi hanno fornito ulteriori prove di questi rischi. Le indagini PMI hanno evidenziato un ulteriore deterioramento dell'attivita' industriale tedesca e segnali di un'estensione al resto dell'economia. Le indagini suggeriscono che l'economia dell'Eurozona sta ristagnando e che la Germania potrebbe subire una nuova contrazione.

Il nuovo primo ministro francese Michel Barnier ha inoltre dichiarato che il suo governo puntera' a un inasprimento della politica fiscale di circa lo 0,5-1% del PIL nel 2025, nel tentativo di ridurre il deficit di bilancio dal previsto 6% del PIL nel 2024 al 5% nel 2025. Sebbene siamo scettici sul fatto che Parigi sia in grado di realizzare tutto questo, il provvedimento si affianca alla prevista stretta fiscale in Germania e in Italia.

Non si tratta di un ritorno all'austerita' del 2010, quando in Europa c'era un consolidamento fiscale sostenuto su larga scala; tuttavia in un contesto di crescita debole, anche un modesto inasprimento fiscale puo' aumentare i rischi di ribasso. Riteniamo che una politica monetaria piu' allentata dovrebbe contribuire a contrastare questo fenomeno.

*Economista di Capital Group "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non puo' in alcun caso essere considerato una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore.

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(RADIOCOR) 14-10-24 11:50:04 (0257) 5 NNNN

 


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