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Banche: Fondazioni escono da quotate ma entrano nel capitale piccole

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 16 giu - Le partecipazioni nelle banche sono una sorta di 'attrazione fatale' per le Fondazioni. Uno studio della Banca d'Italia mostra che a fronte di una riduzione delle partecipazioni nelle quotate, in gran parte le banche conferitarie, le Fondazioni hanno aumentato le loro partecipazioni nelle non quotate tra il 2016 e il 2021. Lo studio, pubblicato nella collana Questioni di economia e finanza, si dedica agli assetti proprietari nelle banche e intermediari finanziari e dedica un focus alle Fondazioni che in base al protocollo siglato con il Mef, nell'ormai lontano 2015, si sono impegnate a diversificare il loro patrimonio con un limite di concentrazione, per singolo investimento, pari a un terzo dell'attivo patrimoniale. Il maggiore investimento per molte Fondazioni nel 2015 era ancora la partecipazione nella banca conferitaria. Da un istogramma elaborato dagli economisti autori dello studio, emerge che le Fondazioni tra il 2016 e il 2021 hanno ridotto le partecipazioni nelle banche quotate dal 18 al 10% del capitale ma hanno ampliato quelle nelle non quotate dall'11 al 24 per cento. La dismissione nella conferitaria ha spinto, in qualche caso, ad investire in altre banche, un investimento possibile senza richiedere preventiva autorizzazione all'autorita' di Vigilanza come e' necessario per un'eventuale riacquisto di azioni della banca conferitaria, come e' avvenuto per la Fondazione Mps nel caso dell'ultimo aumento di capitale promosso dall'azionista pubblico nel 2022.

Ggz

(RADIOCOR) 16-06-24 13:16:21 (0238) 5 NNNN

 


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