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Amchor IS: mercati troppo pessimisti sulla crescita globale - PAROLA AL MERCATO

di A'lvaro Sanmarti'n * (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 16 set - Sebbene preoccupi il rischio di una recessione a breve termine negli Stati Uniti, vediamo poche ragioni per modificare in modo significativo il nostro scenario macroeconomico centrale.

Scenario che contempla un progressivo calo dell'inflazione core, tagli moderati dei tassi da parte delle banche centrali e una crescita economica globale in linea con il potenziale.

Atterraggio morbido negli Usa Nel complesso, i recenti dati macroeconomici sono un fattore importante negli Stati Uniti e continuano a essere molto piu' compatibili con un atterraggio morbido che con un rischio di recessione, piu' o meno imminente. In particolare, e sebbene sia chiaro che il mercato del lavoro statunitense si sia raffreddato sensibilmente rispetto al forte eccesso di domanda generatosi dopo la pandemia, la verita' e' che non ci sono segnali che indichino una debolezza particolarmente preoccupante.

Per quanto riguarda la domanda aggregata, la sua componente principale (i consumi privati) rimane in una forma ragionevolmente buona. Allo stesso tempo, al di la' dell'inevitabile incertezza generata dalle elezioni statunitensi, non vediamo molte ragioni per prevedere un comportamento costantemente negativo per quanto riguarda gli investimenti delle imprese. Inoltre, e per quanto riguarda la politica fiscale, non vediamo alcun segno che avra' un effetto restrittivo significativo sull'attivita' economica ne' quest'anno ne' il prossimo. Al contrario: gli annunci fatti dai due candidati alle elezioni presidenziali statunitensi sono piu' compatibili con le tendenze di bilancio espansive che con una contrazione nel corso del 2025.

Il buon andamento dell'inflazione core e dei salari, insieme alle aspettative di inflazione che rimangono saldamente ancorate, crea un margine di manovra per la Fed per avviare un ciclo di tagli dei tassi a partire da settembre.

Continuiamo a pensare che il rischio principale a sei mesi non sia una recessione ma piuttosto la possibilita' nei prossimi trimestri di sorprese al rialzo nella crescita e nei prezzi.

Proprio perche' vediamo questi rischi al rialzo nell'attivita' e nei prezzi e perche', anche nel nostro scenario centrale, ci aspettiamo un ciclo di ribassi molto meno intenso nella loro entita' totale rispetto a quello che il mercato sta ora scontando, preferiamo continuare ad evitare i tratti lunghi delle curve dei rendimenti. Nello specifico, ci aspettiamo tra i 75 e i 100 punti base di tagli dei tassi quest'anno (senza escludere del tutto la possibilita' di un taglio di 50pb a settembre, a seconda di come andranno i dati) e un tasso terminale che potrebbe essere raggiunto prima della fine del primo trimestre 2025 e che riteniamo non sara' molto inferiore al 4%.

* Chief Economist, Amchor IS.

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(RADIOCOR) 16-09-24 13:50:21 (0360) 5 NNNN

 


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