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AcomeA SGR - La nuova frontiera sono i bond in lira turca - PAROLA AL MERCATO

di Daniele Bivona* (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 16 giu - Sta tornando l'attenzione degli investitori per la Turchia, un Paese che in seguito alle ultime elezioni amministrative, sta attraversando una trasformazione strategica nella politica economica in senso piu' ortodosso. Mentre la maggior parte delle obbligazioni sovrane dei mercati emergenti in valuta locale offrono rendimenti che solo raramente arrivano alla doppia cifra, la Turchia e' uno dei pochi Paesi in controtendenza che alla fine del primo trimestre del 2024 ha iniziato a offrire rendimenti vicini al 50%. Da un punto di vista finanziario la visione sulla Turchia e' in ultima analisi una visione dipendente dalla fiducia sulla capacita' del paese di tornare all'ortodossia monetaria, creditizia e fiscale.

Dall'inizio del 2022 fino ai primi mesi del 2023 il contesto economico del paese e' stato caratterizzato da una forte instabilita': l'aumento dei prezzi delle materie prime energetiche spinte anche dall'inizio del conflitto bellico in Ucraina hanno contribuito al deterioramento del saldo delle partite correnti del paese, ripercuotendosi sulle riserve ufficiali e sul tasso di cambio e quindi sul livello di inflazione che ha registrato picchi fino all'85% nell'ottobre 2022. A inasprire questo contesto una politica monetaria non ortodossa che nonostante un livello di inflazione medio di circa il 65% ha tagliato i tassi di 5.5 punti (dal 14% all'8.5%) mettendo ulteriore pressione alla valuta e quindi all'inflazione, anche a seguito dell'introduzione di alcune misure di politica fiscale pre-elettore come l'aumento del salario minimo e delle pensioni del settore pubblico. Si e' cosi' aperta una vera e propria crisi di fiducia che ha portato i risparmiatori turchi a chiudere gli investimenti sul mercato locale per investire in asset internazionali e asset reali andando a peggiore ulteriormente la spirale inflazionistica che la banca centrale ha cercato di combattere tramite dei meccanismi di politica monetaria e creditizia non convenzionali (KKM) che non hanno mostrato molto successo nel risolvere il problema in un contesto dove anche gli investitori esteri sono usciti quasi totalmente dal paese almeno per quel che concerne i titoli di stato in valuta locale. Basti pensare che circa 10 anni fa gli investitori internazionali detenevano circa il 20% del mercato dei titoli di stato turchi TURKGB. Ad agosto del 2023 questo valore e' sceso allo 0.5%.

*Portfolio Manager AcomeA Breve Termine e AcomeA Performance.

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(RADIOCOR) 16-06-24 13:21:14 (0243) 5 NNNN

 


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