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Vertice Ue: resta forte ipotesi von der Leyen alla Commissione europea - FOCUS -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 17 giu - Il confronto tra i leader e' in corso. Le dichiarazioni alla stampa non hanno evidenziato novita' nelle posizioni. Il liberale olandese Rutte ha parlato di situazione 'positiva' riferita a von der Leyen. Il cancelliere tedesco Scholz dice che occorre decidere rapidamente e si dichiara certo che si potra' trovare 'un accordo, una soluzione sensata tra i partiti in Parlamento e tra i paesi' dato che le elezioni europee hanno consegnato 'una maggioranza stabile dei partiti che finora hanno collaborato strettamente, dal Ppe ai socialdemocratici ai liberali' al Parlamento europeo. Per Scholz deve essere chiaro 'che il Parlamento non deve sostenere una presidenza della Commissione che si fonda (sul voto) di partiti di destra e populisti'. Il suo sostegno a von der Leyen e' totale quanto decisivo, ribadito piu' volte negli ultimi giorni.

Il premier polacco Donald Tusk ricorda che la maggioranza in Parlamento c'e' e non c'e' bisogno dei voti dell'Ecr, cioe' degli italiani di Fratelli d'Italia. Il leader popolare non puo' permettersi altre parole perche' il partito Diritto e giustizia che ha governato prima di lui allontanando il paese dalle regole dello stato di diritto aderisce all'Ecr. Ma si sa che il Ppe non e' unito sulla questione del rapporto con l'Ecr in Parlamento. Secondo Tajani 'non si possono chiudere le porte ai conservatori perche' una realta' variegata con il Parlamento non puo' chiudersi in una maggioranza a tre e non possiamo fare concessioni ai Verdi perche' siamo contro politiche ambientali fondamentaliste'.

Macron non ha fatto dichiarazioni: qualcuno pensa addirittura che potrebbe spiazzare tutti con proposte diverse per la Commissione, come e' successo cinque anni fa quando lui stesso avanzo' l'idea di von der Leyen alla Commissione.

Altri tempi. Improbabile che dopo il terremoto del voto Ue per la Francia, Macron non agisca di concerto con Scholz.

Dopo la scelta del Consiglio tocchera' al Parlamento e qui le cose potrebbero filare un po' meno lisce. Sta di fatto che sulla carta la maggioranza dei tre partiti per von der Leyen ci sono 45 voti piu' del tetto necessario. Il ribaltone cercato dalla destra-destra non si e' verificato anche se uno spostamento generale a destra degli equilibri politici c'e' stato. Pero' ci sono circa 90 eurodeputati (tra cui gli eurodeputati del partito di Orban e gli eletti dell'Afd) tra non iscritti ad alcun gruppo e non associati sui quali in questi giorni sono in corso grandi e piccole manovre per formare gli schieramenti. Ci sono i Verdi che hanno dichiarato la loro disponibilita' a sostenere von der Leyen a patto di conferme degli impegni del Green Deal, pero' un allargamento ai Verdi porrebbe un enorme problema al Ppe, che in ultimi importanti voti su leggi Ue che frenano l'ambizione ecologica in diversi settori, ha largamente votato con Ecr e Id (il partito cui aderisce la Lega e fino a ieri aderiva l'Afd tedesca).

Socialisti e liberali hanno sbarrato la strada ad accordi con l'Ecr guidata da Meloni. Von der Leyen si e' sbilanciata espressamente facendo una distinzione tra chi e' pro Ue e chi non lo e' e in questa visione Fratelli d'Italia e' considerata pro Ue. Ma un conto e' fare accordi strutturati e un conto sono alcuni voti che possono arrivare da un partito con il quale un accordo strutturato non c'e'.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 17-06-24 19:32:36 (0601) 5 NNNN

 


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