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Ue: von der Leyen, manterremo la rotta sul Green Deal ma con un patto per la competitivita' -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Strasburgo, 18 lug - Il documento von der Leyen e' pieno di indicazioni-slogan che sintetizzano gli impegni di legislatura: in realta' non paiono esserci essenziali novita' rispetto alle acquisizioni fin qui indicate e perfino concordate nella Ue negli ultimi mesi (se non anni). L'impressione e' che si tratti piu' di una operazione di affinamento e di precisazione dell'agenda senza particolari guizzi e linee di azione effettivamente sorprendenti. Colpisce anche l'assenza di certe sintesi usate fino a ieri: nel programma non compare mai per esempio il termine 'autonomia strategica' anche se il concetto viene disseminato un po' ovunque in modo indiretto.

Dalla configurazione della nuova Commissione europea che emerge dal documento programmatico consegnato ai parlamentari, con il rimpacchettamento dei portafogli alcuni dei quali con nuove denominazioni, emergono i temi centrali della 'von der Leyen 2': ci saranno un vicepresidente per la semplificazione regolamentare; un commissario per la Difesa 'per spendere di piu' e meglio insieme' che non pestera' pero' i piedi all'Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza; un commissario per il Mediterraneo che sintetizzera' le politiche europee relative agli investimenti e alla stabilita' economica, supporto ineliminabile per i rapporti bilaterali con i paesi da cui origina l'immigrazione; un commissario avra' la responsabilita' in materia sociale comprese la questione della casa (sara' definito un piano europeo per alloggi accessibili).

Von der Leyen parla di 'un nuovo piano europeo di prosperita'' per semplificare le attivita' imprenditoriali e approfondire il mercato unico; costruire un patto industriale pulito per decarbonizzare e ridurre i prezzi dell'energia; mettere la ricerca e l'innovazione al centro dell'economia; aumentare la produttivita' con la diffusione della tecnologia digitale; investire massicciamente nella nostra competitivita' sostenibile; affrontare il divario di competenze e manodopera.

Netta la scelta di garantire 'un nuovo approccio alla politica di concorrenza, piu' orientato ai nostri obiettivi comuni e piu' favorevole alla crescita delle aziende sui mercati globali, garantendo sempre condizioni di parita'.

Cio' dovrebbe riflettersi nel modo in cui valutiamo le fusioni, in modo che l'innovazione e la resilienza siano pienamente prese in considerazione'. In realta' e' un approccio gia' codificato anche se secondo molte capitali (innanzitutto Berlino e Parigi) non sufficientemente praticato. Poi lo spazio del business: 'Va reso piu' semplice e veloce, occorre fare della velocita', della coerenza e della semplificazione le principali priorita' politiche in tutto cio' che facciamo, occorre concentrarsi sulla riduzione degli oneri amministrativi'. Vuol dire 'meno burocrazia e rendicontazione, autorizzazioni piu' rapide'. E anche un nuovo status giuridico a livello europeo per aiutare le aziende innovative a crescere che assumera' la forma del cosiddetto 28esimo regime per consentire alle aziende di beneficiare di un insieme di norme piu' semplici e armonizzate in determinati settori. Ci sara' una nuova categoria di piccole imprese a media capitalizzazione valutando dove la regolamentazione esistente applicata alle grandi aziende e' troppo onerosa, sproporzionata o costituisce un ostacolo al loro sviluppo competitivo.

Per quanto riguarda il Green Deal, von der Leyen conferma la strategia obiettivi compresi. Non interviene sui temi piu' divisivi, a partire dallo stop alle auto nuove a benzina e diesel dal 2035. Pero' stabilisce un nesso diretto fra la 'rivoluzione verde' e le esigenze di competitivita': dunque, confermata la direzione di marcia verso gli obiettivi del Green Deal, concentrandosi sull'attuazione del quadro giuridico esistente per il 2030, 'nel modo piu' semplice, giusto ed economicamente efficiente'. Delinea un nuovo 'accordo per l'industria pulita' per industrie competitive e posti di lavoro di qualita' addirittura nei primi 100 giorni del mandato. 'La nostra massima attenzione sara' rivolta al sostegno e alla creazione delle giuste condizioni affinche' le aziende possano raggiungere i nostri obiettivi comuni.

Cio' significa semplificare, investire e garantire l'accesso a forniture energetiche e materie prime a basso costo, sostenibili e sicure'. E' la sola strada 'verso l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% per il 2040 che proporremo di sancire nella nostra Legge europea sul clima.

In ogni fase lavoreremo in collaborazione con l'industria, le parti sociali e tutte le parti interessate'.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 18-07-24 10:44:03 (0265)EURO 5 NNNN

 


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