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Ue: via al secondo mandato a von der Leyen, solo a settembre la nuova Commissione - FOCUS

La presidente, approccio giusto (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Strasburgo, 18 lug - Configurazione e componenti della nuova Commissione europea sotto von der Leyen al secondo mandato non saranno noti che a settembre. Le interviste della presidente ai candidati scelti dai governi, di prassi due e di prassi un uomo e una donna, sono previste per fine agosto e all'inizio di settembre la stretta sulle decisioni. Poi le audizioni in Parlamento, vere e proprie 'graticole' per cui si da' per scontato che qualcuno avra' non pochi problemi (almeno questo indica il passato). Infine il voto degli europarlamentari sull'intera Commissione in blocco, prendere o lasciare. La nuova Commissione dovrebbe entrare in carica a novembre. Questa e' lo scenario della 'von der Leyen 2' che si apre dopo il voto dell'Europarlamento: l'ex ministra della difesa tedesca ha ottenuto molti piu' voti oltre la maggioranza necessaria rispetto a cinque anni fa: una quarantina contro i nove nel 2019. Maggioranza partita da Popolari, socialisti e liberali, allargatasi negli ultimi giorni all'apporto dei Verdi che, con una certa dose di abilita' per un partito risultato perdente al voto Ue (cosi' come i liberali), si sono dimostrati fondamentali per l'esito finale. Rispetto ai seggi ci sono stati 53 dissenzienti in questo fronte, in linea con quanto avvenuto di regola nel passato: i franchi tiratori, cioe' i dissenzienti dalla scelta del gruppo di appartenenza, si aggirano attorno all'11% (media del passato 10-15%).

Dal punto di vista politico il dato piu' rilevante e' la posizione dei 24 parlamentari di Fratelli d'Italia: dopo un silenzio apparso ai piu' sempre piu' inspiegabile sulla posizione che avrebbero preso nel voto (segreto), contrariamente all'aspettativa generale il voto e' stato negativo. Cosi' l'Italia prima non ha votato al Consiglio europeo von der Leyen astenendosi, poi gli europarlamentari del partito della premier Meloni le hanno votato contro in Parlamento. Una prima assoluta nella storia della partecipazione italiana alla Ue, il che non sarebbe di per se' un problema se non riflettesse la difficolta' a creare alleanze al di la' del campo affine (a destra fino all'estrema del Ppe). La spiegazione da parte dei vertici della delegazione italiana di Fratelli d'Italia e' che von der Leyen si e' spostata decisamente verso l'impostazione rossoverde (Pse e Verdi) sul Green Deal. Convergenza indigeribile soprattutto con i leghisti sul fronte dell'opposizione a von der Leyen, che hanno anticipato per tempo e poi confermato il voto negativo (fanno parte del nuovo gruppo dei Patrioti con Rassemblement National di Le Pen, Fidesz di Orban, l'austriaco Fpo e lo spagnolo Vox).

Mentre i deputati di Forza Italia hanno votato per la presidente tedesca. Una divisione politica rilevante per una coalizione di governo che ha una maggioranza solida alla guida del paese e sostiene che l'appartenenza a famiglie politiche che si muovono su fronti opposti in Europa non sia un problema.

In merito alla scelta di aprire un dialogo con Giorgia Meloni e l'Ecr sul programma comunitario, von der Leyen ha osservato: 'Il risultato mostra che l'approccio era giusto: abbiamo lavorato duramente per riunire davvero le forze democratiche e avere una maggioranza al centro per un'Europa forte con tutti coloro che sono pro-Europa, pro-Ucraina, pro-Stato di diritto. Abbiamo offerto di lavorare insieme. E il risultato di oggi, penso parli da solo. Era l'approccio giusto'.

I vertici del gruppo FdI ammettono la sconfitta: 'normalmente si mette il cappello sulle vittorie, noi facciamo il contrario', ha detto Nicola Procaccini, co-presidente Ecr. Di questo si tratta. La premier Meloni, nel Regno Unito per la riunione della Comunita' politica europea, rivendica la coerenza con la posizione sostenuta al Consiglio europeo e indica che il no a von der Leyen 'non compromettera' la collaborazione' tra Roma e Bruxelles.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 18-07-24 19:04:12 (0697)EURO 5 NNNN

 


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