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Ue: Ppe, Pse e liberali confermano pacchetto nomine, von der Leyen alla Commissione - FOCUS

Costa al Consiglio Europeo, Kallas 'ministra' degli esteri (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 25 giu - La notizia che Ppe, Pse e liberali hanno confermato il 'terzetto' per i vertici dell'Unione europea non e' una vera novita' dato che da tempo si parla di Ursula von der Leyen alla Commissione per un secondo mandato, Antonio Costa al Consiglio europeo e Kaja Kallas alla guida del quasi ministero degli esteri europeo. I leader popolari, socialisti e liberali sarebbero in grado di raccogliere la maggioranza sufficiente al Consiglio Europeo e sulla carta i tre partiti corrispettivi hanno anche i numeri sufficienti in Parlamento europeo, pero' con un margine limitato: solo una quarantina di voti. Il voto degli eurodeputati e' segreto e la percentuale dei franchi tiratori si aggira storicamente attorno al 10%. I senza partito sono ancora diverse decina. Pero' questa volta il grado di fedelta' alla linea di partito potrebbe essere premiata a causa dell'esigenza di limitare gli effetti disgregatori della piu' elevata frammentazione politica rispetto alla passata legislatura.

La decisione di Ppe, Pse e liberali di ribadire la loro proposta sbarrerebbe la prospettiva di rinviare la scelta del Consiglio Europeo a dopo il voto anticipato per le legislative in Francia, prospettiva alla quale si deve aver pensato anche a Roma. La possibile vittoria del Rassemblement National di Le Pen incarterebbe la posizione francese nella Ue e combinata alla debolezza della coalizione di governo in Germania aprirebbe una fase completamente diversa per l'Unione Europea. Si tratta di due grandi incertezze per la Ue i cui prossimi sviluppi non sono prevedibili.

Bastera' per dare per scontato l'epilogo dopo quelle che si annunciano lunghi e difficili negoziati giovedi' e venerdi' tra i Ventisette? L'aspettativa va in questa direzione tuttavia si trattera' di vedere l'evoluzione delle diverse posizioni in gioco. Intanto la posizione che assumera' la coppia Meloni-Fiala, la prima oltreche' premier italiana e' presidente dell'Ecr, partito diventato il terzo dopo Ppe e S&D (in pratica il Pse) scalzando i liberali. I liberali+macroniani sono insieme ai Verdi i grandi sconfitti dal voto Ue. Fiala e' il premier ceco. A questa coppia si aggiunge il leader ungherese Viktor Orban non come alleato organico ne' adesso ne' in prospettiva, bensi' come compagno di strada quasi su tutto tranne quando si tratta di applicarsi al sostegno all'Ucraina vista la solida posizione italiana in linea con le posizioni espresse dalla Ue, dalla Nato e dagli Usa sulla guerra di invasione russa e vista l'inclinazione pro Mosca di Orban. E anche tranne aspetti decisivi sul tema immigrazione, basti pensare all'aspetto della redistribuzione della solidarieta' prevista dal recente patto Ue, difesa dall'Italia e respinta dall'Ungheria (a dimostrazione che il nazionalismo incrociato produce svantaggi per gli stessi interessi nazionali).

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 25-06-24 19:04:41 (0673) 5 NNNN

 


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