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Ue: Mattarella, regole non imposte da poteri oscuri ma decise da tutti in modo trasparente -2-

Europa incompiuta, occorre avere coraggio, non 'disertare' (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Cernobbio, 6 set - Il discorso di Mattarella e' stato tutto rivolto a rafforzare gli argomenti a favore di una solida integrazione europea nel cui quadro i paesi, e in particolare l'Italia, possono effettivamente esercitare la propria sovranita'. 'Le critiche rivolte al progetto europeo lo vogliono, di volta in volta, come una mera utopia consolatoria, frutto delle sofferenze della seconda guerra mondiale, oppure lo definiscono talvolta come espressione funzionale di un passo ulteriore del modello di sviluppo proprio alla globalizzazione capitalistica internazionale. L'eredita' dei passi che sono stati compiuti puo' essere riassunta tra la considerazione dell'appartenenza all'Unione come un vincolo, talora soffocante, per coloro che vi hanno aderito, oppure come un'opportunita', forse l'unica per il nostro continente, collocato in un mondo - i Brics insegnano - fatto sempre piu' di giganti'.

Ma oggi l'Europa 'e' incompiuta, e' un progetto in divenire'. Ci sono i segni di una svolta. Mattarella ha parlato delle 'recenti lucide scelte operate dalla Commissione Von der Leyen a seguito della pandemia: sono apparse un segno incoraggiante di discernimento', delle 'politiche coraggiose come quelle assunte in materia di mutualita' del debito, di Next GenerationEu'. Poi ha mandato un segnale politico per la prospettiva: come dimostra la Brexit 'e' sempre possibile tornare sui propri passi rispetto a queste scelte coraggiose e innovative se si e' timorosi della necessita' dell'Unione e della sua piu' efficiente operativita''.

Importante e' non 'disertare' da 'un ruolo incisivo dei Paesi europei, nel loro insieme, nel contesto internazionale' (con guerre alle porte di casa, peraltro). D'altra parte non c'e' alternativa all'Unione europea. La quale pero' non puo' stare ferma: 'Completare il mercato dei capitali, le transizioni verde e digitale, affrontare le questioni della pace e della difesa, rispondere alle domande di competitivita', dettare regole per i grandi gruppi informatici affinche' i cittadini non siano oggetti nelle loro mani, nonche' il tema della Intelligenza artificiale, sono tutti capitoli necessari se non indispensabili. Eppure forse non basta. Non bisogna avere paura delle riforme, di guardare avanti, di immaginare un'Europa sempre piu' perfezionata nella sua architettura e sempre piu' inclusiva di quei popoli, come quelli dei Balcani occidentali, che aspirano da tempo di partecipare a questa avventura'. Ma non va dimenticato che 'nella pubblica opinione si riaffacciano, sono presenti, spinte che immaginano, senza motivo, un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato, invece, spesso, tragedie'. Vanno contrastate.

Aps

(RADIOCOR) 06-09-24 10:54:56 (0239) 5 NNNN

 


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