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Ue: lunedi' sera a Bruxelles primo tentativo per accordo leader sulle nomine - FOCUS

Sempre alta la probabilita' secondo mandato a von der Leyen (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bari, 15 giu - Durante il G7 i capi di stato e di governo europei hanno accuratamente evitato di lanciare segnali - almeno pubblici - sulle prossime mosse post voto Ue per le nomine ai vertici delle istituzioni europee: presidenze del Consiglio europeo e della Commissione, 'ministro' degli esteri. Dei tre leader che ne fanno parte, due sono i grandi sconfitti delle elezioni, cioe' Macron e Scholz, Meloni e' la sola a vantare una netta vittoria. Mentre il voto per le legislative francesi con doppio turno (secondo appuntamento il 9 luglio) puo' aprire uno scenario impensabile fino a una settimana con la prospettiva di una coabitazione tra il liberale Macron e un premier di destra-destra, per la Germania ci si attende un periodo non breve di relativo immobilismo. La coalizione Spd-Verdi-liberali e' piu' debole che mai. Il primo appuntamento per capire l'orientamento politico prevalente e l'impostazione programmatica dopo il voto sara' la preparazione della legge di bilancio sulla quale gia' si misurano sostanziali differenze, con i liberali riparati nella difesa del freno al debito. Gli sviluppi politici a Parigi e a Berlino sono destinati a pesare molto sulla fisionomia dell'avvio della legislatura europea.

Per l'Italia il fatto che il governo sia uscito complessivamente vincente alle elezioni europee non assicura di per se' che gli obiettivi della premier sugli equilibri politici in Europa siano centrati. Il consenso interno, base di riferimento decisiva, non e' comunque garanzia di successo politico a Bruxelles. Da un lato l'obiettivo politico principale di un cambiamento della composizione della maggioranza che in Parlamento dara' il calcio di inizio della legislatura con il voto sulla presidenza della Commissione, non e' stato raggiunto: sebbene indebolito, sulla carta il perno dello schieramento resta centrato su Ppe-S&D-liberali.

Non c'e' una maggioranza destra-destra che incorpori in quanto tale l'Ecr (partito guidato da Giorgia Meloni) e financo, ovviamente, Id (partito di cui fanno parte Lega e Le Pen).

In questi giorni continuano i lavorii per l'aggancio dei numerosi parlamentari non iscritti ad alcun gruppo o non affiliati. Sono tanti e potrebbero pesare nel conteggio finale. Tra questi ci sono anche i parlamentari di Fidesz (Ungheria). Tuttavia la previsione e' che in Parlamento von de Leyen ce la farebbe: si vedra' se possa racimolare dei voti nell'Ecr (in sostanza i voti dei deputati di Fratelli d'Italia) o che i Verdi facciano parte esplicita della maggioranza.

In ogni caso la designazione di chi guidera' la Commissione europea e' nelle mani dei Ventisette leader e non c'e' bisogno dell'unanimita'. Anche qui sulla carta le possibilita' di von der Leyen per un secondo mandato restano alte.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 15-06-24 16:06:56 (0371)EURO 5 NNNN

 


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