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Ue: domani voto su von der Leyen, maggioranza piu' sicura con sostegno Verdi - FOCUS -2-

L'Italia e la questione delle vicepresidenze esecutive (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Strasburgo, 17 lug - Nella Commissione Barroso 2 Antonio Tajani era commissario all'Industria, portafoglio non di spesa ma di regolazione che nella prossima legislatura potrebbe essere destinato ad avere maggior peso (per alcuni mesi sul finire della legislatura venne sostituito dall'ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci).

Nel Barroso 1 Tajani aveva sostituito Franco Frattini (allora alla Giustizia e affari interni) acquisendo il portafoglio dei trasporti, importante perche' includeva l'antitrust del settore. Nella Commissione 1999-2004 il presidente era Romano Prodi e Mario Monti reggeva la Concorrenza. L'Italia ha avuto come vicepresidenti solo Mogherini e Tajani nel Barroso 1.

A Roma si parla abbondantemente di Raffele Fitto a Bruxelles. Per lui vengono ritagliati portafogli su misura perche' includono bilancio, coesione, Pnrr (quest'ultimo e' un portafoglio che non esiste e comunque l'operazione Pnrr scade nel 2026 e dall'inizio e' competenza degli affari economici, gestiti negli ultimi cinque anni da Gentiloni).

Poi si parla di mercato interno, con l'occhio rivolto ai balneari nazionali e ai settori al riparo della concorrenza serbatoio di consensi soprattutto per i partiti di governo. E ancora di concorrenza e di affari economici (impossibile che un paese abbia una tale responsabilita' in due Commissioni consecutive).

Il portafoglio del bilancio e' molto importante perche' la Commissione ha potere sui 'rubinetti' nel quadro di quanto stabilito da Consiglio e Parlamento (quest'ultimo ha un enorme potere sulla partita finanziaria): e' un fatto che tradizionalmente i commissari al bilancio non abbiano uno spiccato potere di influenza politica, comunque non sono mai stati personalita' politiche emergenti dalla compagine dei commissari. Un osservatore degli affari europei sintetizza cosi' il suo ruolo: 'Meglio poter contestare il commissario al bilancio perche' non tutela sufficientemente gli interessi del mio paese che non essere contestati da tutti gli altri' (in termini di principio i commissari devono servire l'interesse europeo e non un interesse nazionale). A meno che la Commissione der Leyen 2 non punti a fare del bilancio la vera leva politico-finanziaria della Ue con risorse fortemente aumentate (attualmente pari solo a circa l'1% del pil Ue) e con la prospettiva di un sistematico ricorso a strumenti comuni finanziari da debito comune come Next Generation EU. Ma queste sono cose di cui per il momento non si vede traccia e sulle quali non c'e' consenso tra i Ventisette.

Il tema sul tavolo riguarda il peso specifico del portafoglio combinato a una vicepresidenza esecutiva. Le vicepresidenze vennero introdotte da Romani Prodi: all'epoca erano 'numeri 2' il laburista britannico Neil Kinnock (riforma amministrativa) e la popolare spagnola Loyola de Palacio (trasporti/energia). Dal 2004 al 20009 nel Barroso 1 c'erano la socialdemocratica svedese Margot Wallstrom (relazioni istituzionali e comunicazioni), il popolare tedesco Gunter Verheugen (industria), il centrista francese Jacques Barrot, (dell'Ump poi Les Re'publicaines, giustizia e sicurezza, prima trasporti), il liberale estone Siim Kallas (amministrazione, antifrode), Tajani (trasporti). Nel Barroso 2 (2010-2014) c'erano la vicepresidente britannica, laburista, Catherine Ashton, prima 'alta rappresentante', poi il socialista Joaquin Almunia (concorrenza), Kallas ai trasporti, la liberale olandese Neelie Kroes all'agenda digitale, lo slovacco Maros Sefcovic (diplomatico di area Pse) alle relazioni interistituzionali e amministrazione, il centrista francese Michel Barnier al mercato interno, il popolare tedesco Gunther Oettinger all'energia, il liberale finlandese Olli Rehn agli affari economici poi sostituito dal popolare Yyrki Katainen.

- Aps

(RADIOCOR) 17-07-24 18:29:56 (0607) 5 NNNN

 


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