S&P: calo competitivita' minaccia il commercio estero europeo

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 08 set - Il calo della competitivita', unito a possibili cambiamenti nelle politiche di Stati Uniti e Cina, minaccia il commercio estero dell'Europa, che ha arricchito i cittadini europei di 19.000 euro pro capite sin dalla meta' degli anni '90, secondo il rapporto 'Europe Must Avoid The Middle Technology Trap To Continue Reaping Free Trade's Rewards' (L'Europa deve evitare la trappola della tecnologia intermedia per continuare a raccogliere i frutti del libero scambio) di S&P Global Ratings. Questa decelerazione e' in gran parte attribuibile alla pandemia e a sviluppi geopolitici che hanno limitato l'espansione delle catene del valore e il commercio di beni intermedi. Tuttavia, l'Europa sta anche perdendo quote di mercato, principalmente a favore della Cina, nel commercio internazionale di merci, che rappresentano la maggior parte del commercio globale.

Ci sono infatti segni di stanchezza: l'avanzo commerciale dell'Ue, che rimane significativo, pari al 3,7% del Pil nel 2023, e' diminuito di quasi un punto percentuale dal picco del 2015. La crescita del commercio mondiale e' rallentata al 2% medio annuo dopo la pandemia, rispetto al 5,7% dei 25 anni precedenti. Cosi' il curatore del rapporto Sylvain Brower, Chief Economist di S&P Global Ratings Emea: "Dato che il protezionismo non fa parte del Dna dell'Europa ne' e' nel suo interesse, il continente dovrebbe affrontare il problema del calo nella sua quota di commercio globale ripristinando la competitivita' per evitare la trappola della tecnologia intermedia. Questo passaggio richiede una maggiore integrazione, soprattutto nei settori energetici e finanziari, maggiori investimenti e iniziative volte a promuovere l'innovazione".

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(RADIOCOR) 08-09-24 15:18:52 (0335) 5 NNNN