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Ocse: dal calo della fertilita' gravi sfide, Italia tra i Paesi piu' colpiti - FOCUS

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 giu - Anche l'Ocse lancia l'allarme sul calo della fertilita' che vede l'Italia tra i paesi piu' colpiti. Nel rapporto 'Society at a Glance', l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sottolinea che la diminuzione del tasso di fertilita' nei Paesi industrializzati che si e' verificato negli ultimi 60 anni pone il rischio di declino della popolazione e di gravi sfide economiche e sociali per le generazioni future. Nei 38 Paesi Ocse, il tasso medio di fertilita' totale e' sceso da 3,3 bambini per donna nel 1960 a solo 1,5 bambini per donna nel 2022 in media. E' un valore significativamente inferiore al cosiddetto livello di sostituzione, pari a 2,1 figli per donna, necessario per mantenere la popolazione costante in assenza di migrazione. L'Italia ha, assieme alla Spagna, uno dei tassi di fertilita' minimi dell'area con 1,24 figli per donna nel 2022 (e stimato a 1,2 nel 2023). Solo la Corea ha un livello inferiore con circa 0,7 figli per donna nel 2023.

Nel 1960 l'Italia aveva un tasso di fertilita' di 2,4 e nel 1964 aveva toccato il 2,6. A causa dell'andamento demografico, lo studio prevede che la quota di persone di eta' pari o superiore a 65 anni rispetto alle persone in eta' lavorativa (20-64 anni) raddoppiera' nei prossimi decenni, passando dal 30% nel 2020 a 59% nel 2060 nell'area Ocse. Nel caso dell'Italia il rapporto si profila ancora peggiore, con un aumento della proporzione dal 16% del 1960 al 40% del 2020 a 78% del 2050 e 2060, il terzo peggior livello dopo Corea e Giappone. La quota di giovani tra 15 e 29 anni sul totale della popolazione e' prevista al 12% in Italia nel 2050 dal 23% del 1960, contro il 15% e il 22% Ocse rispettivamente. Il calo della popolazione attiva e l'invecchiamento delle societa' esercitano significative pressioni sociali ed economiche sui governi, in particolare per l'aumento della spesa per i servizi pensionistici e sanitari, ammonisce l'Ocse. Un'altra importante tendenza identificata dallo studio e' l'aumento dell'eta' media delle donne al momento del parto, che e' passata nell'area dai 28,6 anni del 2000 ai 30,9 del 2022. In Italia e' salita a 32,4 anni nel 2022, la seconda piu' alta dell'area, da 30,4 anni nel 2000. Nell'arco di poco decenni, inoltre, la percentuale di donne senza figli e' raddoppiata in Italia, cosi' come in Estonia, Giappone, Lituania, Portogallo e Spagna. Nella Penisola, precisa lo studio, l'assenza permanente di figli e' passata dall'11% per le donne nate nel 1951 al 22% per le nate nel 1978. Molti fattori influenzano le scelte in materia di fertilita', tra cui l'occupazione sia maschile che femminile, la disoccupazione, il sostegno finanziario alle famiglie, ad esempio il congedo parentale retribuito e i sussidi per l'assistenza all'infanzia e i costi abitativi. Ma giocano un ruolo anche altri fattori, come l'incertezza, in particolare finanziaria. In molti paesi dell'Ocse, anche il desiderio di affermarsi nel mercato del lavoro ha contribuito al rinvio della genitorialita'. Incide, per altro, anche il cambiamento degli atteggiamenti sociali, quali ad esempio il venire meno dello stigma nei confronti delle persone senza figli. Come sottolinea Stefano Scarpetta, Direttore del Dipartimento Occupazione, Lavoro e Sociale dell'Ocse, 'il costo economico e l'incertezza finanziaria a lungo termine derivanti dall'avere figli continuano a influenzare in modo significativo la decisione delle persone di diventare genitori. Facilitare le decisioni sulla genitorialita' richiede un sostegno completo e affidabile alle famiglie.

Questo include alloggi a prezzi accessibili, politiche familiari che aiutano a conciliare lavoro e vita familiare e la coerenza con altre politiche pubbliche che promuovono l'accesso a posti di lavoro di qualita' e l'avanzamento di carriera delle donne'. Lo studio mostra in effetti, tra gli altri fattori, che l'aumento dei costi abitativi a partire dalla meta' degli anni 2010 ha complicato la formazione di relazioni e famiglie, mentre c'e' un numero sempre crescente di giovani tra i 20 e i 30 anni che vivono con i genitori per ragioni finanziarie. Nel caso dell'Italia i giovani adulti (20-29 anni) che vivono con i genitori sono l'80%, solo la Corea e' messa peggio con l'81%, contro il 50% medio Ocse. E' poi del 93% la quota di persone che in Italia si dicono preoccupate per l'aumento del costo della vita. A contribuire al miglioramento della fertilita', oltre a migliori politiche familiari che aiutino a conciliare lavoro e vita familiare, potrebbe contribuire la presenza di un doppio reddito in famiglia. I tassi di occupazione piu' elevati tra le donne, che in passato erano collegati a una bassa fertilita', ora sono correlati positivamente in media nei paesi Ocse, sottolinea lo studio. L'Italia, in effetti, oltre ad avere uno dei tassi di fertilita' piu' bassi dell'Ocse, ha anche uno dei tassi di occupazione femminile piu' bassi dell'area, al 53% a fine 2023 contro il 67% medio.

Gli-col

(RADIOCOR) 20-06-24 16:58:09 (0544) 5 NNNN

 


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