Ocse: 13% lavoratori in Europa e Usa soffre disagi legati ad alte temperature

Cifre destinate a salire (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 27 ago - Il 13% dei lavoratori nei paesi europei membri dell'Ocse e negli Stati Uniti soffre disagi significativi collegati al caldo per almeno meta' del loro orario di lavoro. E' quanto emerge da un policy brief dell'Ocse. I singoli paesi piu' colpiti sono Turchia (26%), Spagna (25%) e Grecia (22%). Il problema riguarda principalmente chi lavora all'aperto e gli addetti dell'industria pesante: il 55% degli "street worker" negli Usa e in Europa, il 55% dei contadini Usa e il 53% di quelli europei, il 46% degli assistenti alla preparazione alimentare Usa e il 43% in Europa, scrive l'Ocse, 'riferiscono di soffrire di significativi disagi legati al caldo'.

L'organizzazione sottolinea cosi' che 'le caratteristiche dei lavoratori coinvolti sono simili a quelle dei lavoratori attualmente impiegati in occupazioni a elevate emissioni'.

'Questo suggerisce - si legge nel documento - che se da una parte le politiche per raggiungere la neutralita' climatica possono essere costose per alcuni gruppi di lavoratori, ci sono altresi' costi per gli stessi gruppi legati all'inazione'. Tanto piu' che le regioni in cui la quota di lavoratori colpiti dai disagi legati al caldo e' piu' elevata sono anche quelle in cui lo stress termico e' previsto aumentare maggiormente da qui al 2050 e che le zone al momento escluse dovranno progressivamente a loro volta fare i conti col problema. L'Ocse rileva cosi' che molti paesi, 'spesso con il coinvolgimento diretto di partner sociali, stanno sviluppando specifiche strategie e introducendo nuove regole o strumenti per aiutare lavoratori e imprese a fare i conti con le conseguenze dell'aumento delle temperature e ridurre i rischi'.

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(RADIOCOR) 27-08-24 15:27:41 (0379) 5 NNNN