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Occupazione: Ocse, Italia sotto media nonostante recenti record, servono progressi

Migliorare ed ampliare accesso ad Assegno di Inclusione (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 9 lug - Il mercato del lavoro italiano ha raggiunto livelli record di occupazione e livelli minimi di disoccupazione e inattivita', ma resta sotto la media dei Paesi industrializzati. Lo sottolinea l'Ocse nella nota sull'Italia dell'Employment Outlook annuale, dando comunque atto che i miglioramenti si sono verificati "nonostante il rallentamento della crescita economica dalla fine del 2022". Il tasso di disoccupazione nella Penisola e' sceso al 6,8% a maggio, con il calo di 1 punto percentuale rispetto a maggio 2023 e di 3 punti percentuali rispetto a prima della crisi del Covid-19.

Tuttavia e' ancora al di sopra della media Ocse che e' pari al 4,9%, precisa il rapporto. Anche l'occupazione totale e' aumentata nell'ultimo anno, segnando un incremento su base annua del 2% a maggio, ma resta ben al di sotto della media dei Paesi industrializzati, situandosi al 62,1% contro il 70,2% Ocse nel primo trimestre. "Nonostante i recenti record, l'Italia e' ancora indietro rispetto a molti altri Paesi Ocse in termini di occupazione femminile e giovanile, dove sono necessari ulteriori progressi, anche per coprire il numero relativamente elevato di posti di lavoro vacanti,' sottolinea poi l'Ocse. Nella Penisola l'occupazione femminile, in base agli ultimi dati disponibili, e' al 53,2% contro il 63% medio Ocse, mentre quella giovanile era al 20,4% nel quarto trimestre 2023 contro il 43% stimato nell'area. Ne' va dimenticato, il triste primato dei Neet: i giovani che non sono ne' a scuola o in formazione o al lavoro in Italia nel 2022 erano il 14% nella fascia di eta' tra 15 e 19 anni. Lo studio prevede che il mercato del lavoro italiano continuera' a crescere nei prossimi due anni e nonostante la riduzione della popolazione in eta' da lavoro, l'occupazione totale dovrebbe crescere dell'1,2% nel 2024 e dell'1% nel 2025. Sul fronte normativo, l'Ocse rileva che a inizio anno, il governo ha sostituito il Reddito di cittadinanza con l'Assegno di inclusione (Adi) e il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl). Secondo gli economisti dell'Organizzazione, per altro, gli incentivi al lavoro per i beneficiari dell'Adi potrebbero essere migliorati con una revoca piu' graduale dei diritti alla prestazione per coloro che iniziano a lavorare. Inoltre, estendere l'accesso all'Adi a tutta la popolazione a rischio di poverta' e con limitate prospettive di lavoro permetterebbe di proteggere i piu' vulnerabili, concentrando le limitate risorse per la formazione sulle persone piu' vicine al mercato del lavoro.

Gli-col

(RADIOCOR) 09-07-24 11:00:05 (0251) 5 NNNN

 


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