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Nato: stretta sul sostegno a Kiev, il vertice un test per la tenuta di Biden -3-

Caso Orban esce dai confini Ue, ma tocchera' alla Ue gestirlo (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 9 lug - Sull'adesione dell'Ucraina alla Nato, sembra ormai assodato che in qualche modo il termine 'irreversibile' nel documento finale ci sara', anche se non e' ancora chiaro come sara' specificato in che cosa si tradurra' concretamente e a quali condizioni.

Un 'official' americano ha spiegato che si sta costruendo un sistema di accordi di cooperazione e difesa bilaterali, 'un ponte verso l'adesione di Kiev alla Nato'. Finora sono una ventina gli accordi che prevedono sia aiuti militari e finanziari a breve e lungo termine. Trentadue sono i paesi che l'anno scorso si erano impegnati in tal senso.

'Svilupperemo un quadro integrato in cui tutti questi accordi bilaterali di sicurezza saranno riuniti e costituiti in un sistema di rafforzamento reciproco che amplifica l'impatto di ciascun accordo in un insieme comune". Gli accordi bilaterali 'non sostituiscono l'adesione, ma e' una delle cose che consideriamo parte di quel ponte verso la possibilita' che un giorno l'Ucraina possa aderire alla Nato', specifica il funzionario dell'amministrazione Usa. Il cammino per l'adesione comunque sara' lunghissimo, lento. Cosi' come l'adesione alla Ue. Non a caso si sottolinea nuovamente a Washington l'importanza 'vitale' che l'Ucraina affronti riforme sugli assetti democratici e riforme economiche.

Dal canto suo Zelensky ha indicato oggi che l'obiettivo del suo viaggio a Washington e' che la Nato prenda decisioni rilevanti e precise per permettere il rafforzamento delle difese aeree ucraine anche attraverso la fornitura di piu' aerei da combattimento.

La premier Giorgia Meloni si aspetta che sull'Ucraina sara' lanciato un messaggio di forte unita'. La reazione americana allo strappo del premier ungherese Viktor Orban che, senza mandato Ue, ha avuto incontri con Zelenski, Putin e Xi Jinping per ergersi a mediatore possibile e' stata oltremodo negativa: 'Siamo preoccupati che il primo ministro Orban scelga di fare questo viaggio a Mosca, che non fara' avanzare la causa della pace ne' promuovera' la sovranita', l'integrita' territoriale e l'indipendenza dell'Ucraina', aveva anticipato la Casa Bianca. Giudizio confermato a viaggio avvenuto. Lo stesso funzionario ha indicato che 'in fin dei conti, crediamo che la Russia potrebbe porre fine a questa guerra oggi stesso cessando la sua aggressione contro l'Ucraina'. Invece lo scenario disegnato a Washington e' che continuera' l'attuale guerra di posizione, sempre sanguinosa.

Il caso Orban non e' piu' solo una questione europea anche se tocca alla Ue gestirlo e non e' chiaro come. Il ricorso alla sospensione della presidenza di turno della Ue, retta fino a dicembre dall'Ungheria, appare complicato e comunque occorrerebbe l'unanimita': in una fase di ricomposizione sia pure parziale delle destre sovraniste (a destra del Ppe) comunque lontanissime dall'essere maggioritarie dopo il voto Ue appare un percorso irto di difficolta'. C'e' in teoria la possibilita' di intervenire per far rispettare il principio sancito dall'articolo 13 del trattato Ue che elenca le istituzioni dell'Unione e stabilisce che devono attuare una 'leale cooperazione reciproca'. Tra queste istituzioni e' compreso il Consiglio. Si vedra'.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 09-07-24 19:23:42 (0639) 5 NNNN

 


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