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Nato: occhi puntati sulla Cina, 'fattore determinante' di sostegno alla Russia -3-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 10 lug - Domani per la terza volta consecutiva i leader di Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud parteciperanno alle discussioni con i 32 leader Nato. Stoltenberg ha indicato che l'occasione riflette un cambiamento nell'approccio dell'Alleanza, implica che 'prendiamo la Cina seriamente in relazione alle sfide per la nostra sicurezza' dato che fornisce alla Russia tutto cio' che serve per produrre missili, bombe, aerei e altri sistemi che la Russia usa contro l'Ucraina. Sono annunciate progetti-chiave con i quattro partners dell'Indo-Pacifico su capacita' produttive industriali per la Difesa, tecnologie e sostegno all'Ucraina.

Tuttavia ci sono voci discordi sia in Asia sia in Europa su come proseguire e approfondire tale svolta. Secondo gli studiosi americani Mathieu Dropin, Kelly Greco e Happymont Jzcob, per esempio, la Nato non sarebbe l'organismo piu' appropriato per forgiare una cooperazione transregionale per contrastare la Cina:'Spingere l'Alleanza verso l'Asia nutre la narrativa cinese di un confronto guidato dagli Usa tra blocchi globali e rischia di alienare i paesi asiatici senza aiutare in definitiva a rafforzare la sicurezza regionale o la deterrenza'. Ci sono buone ragioni perche' 'la Nato dovrebbe restare fuori dall'Asia'.

Sono timori che fanno il paio con quelli europei relativi al rischio che il 'de-risking' nelle relazioni con la Cina diventi di fatto un 'decoupling' da quella economia. Si vedra'.

Le discussioni politiche tra i leader Nato di fatto cominciano adesso e si entrera' un po' piu' nel dettaglio delle questioni aperte. Innanzitutto sul sostegno all'Ucraina. Il massimo organo politico dell'Alleanza, a livello dei capi di stato e di governo, deve sancire le modalita' del sostegno. Il presidente americano Biden, sempre attento a non incespicare nelle sue stesse parole nel tentativo di accreditarsi come un leader pienamente nelle proprie funzioni, ha confermato che saranno forniti a Kiev cinque sistemi di difesa aerea tra cui batterie di missili terra-aria per intercettare i missili russi. Per inciso, e' di oggi una 'bordata' pro annuncio ritiro Biden della ex speaker al Congresso Nancy Pelosi, figura insigne del partito democratico. Quello annunciato e' il 'pacchetto' difesa anti-aerea confezionato con il contributo di Usa, Germania, Olanda, Romania e Italia.

Non ci si fermera' qui, ci saranno altri missili Patriot da consegnare entro l'anno e 'dozzine' di sistemi tattici di difesa anti-aerea nei prossimi mesi. Secondo il segretario Nato Jens Stoltenberg (in uscita) non si tratta di iniziative che possono essere considerate 'ovvie'. Sia perche' nel fronte pro Kiev si percepisce una certa stanchezza nel contributo al sostegno dell'Ucraina sia per il rischio Trump alla Casa Bianca dopo il voto di novembre.

Se i viaggi di Orban a Mosca e Pechino hanno creato tanto trambusto - ma finora nessuna iniziativa concreta da parte Ue nei suoi confronti - e' anche perche' si teme che si tratti di una iniziativa che potrebbe essere stata addirittura concordata con Trump. Per ora si tratta solo di dicerie.

Ci si aspetta che nella dichiarazione finale del vertice si confermi che il percorso dell'Ucraina sara' 'irreversibile' con l'obiettivo dell'integrazione nella Ue e nella Nato.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 10-07-24 19:47:07 (0637) 5 NNNN

 


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