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Nato: accordo per 40 mld a Kiev, Pechino reagisce 'portate il caos in Asia' - FOCUS

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Washington, 11 lug - Si muove su due piani l'ultima giornata del vertice Nato: l'accordo per 40 miliardi di dollari per la difesa e sicurezza dell'Ucraina nel 2025 e il dialogo con quattro grandi paesi dell'Asia/Pacifico per stabilizzare quel 'quadrante' e contenere la Cina. E cio' mentre Pechino ha reagito freddamente all'accusa dell'Alleanza Atlantica di essere diventata il grande 'facilitatore' della guerra russa in Ucraina: portate il caos in Asia, e' stato il messaggio della Cina alla Nato. Il tutto in una giornata sulla quale punta molto il presidente Usa Biden per dimostrare ai leader e contemporaneamente agli americani di essere in grado di reggere il proprio ruolo: una conferenza stampa e' prevista nel tardo pomeriggio (ora locale) e in quell'occasione Biden si giochera' molto della sua immagine. Sorta di prova del nove per capire se riuscira' a fronteggiare una sequenza di domande e risposte che si annuncia rovente, il tutto mentre cresce la pressione nel partito democratico perche' rinunci alla corsa per il secondo mandato. The New York Times informa che si stanno effettuando 'silenziosamente' sondaggi tra elettori per testare le potenzialita' della vicepresidente Kamala Harris e questo sarebbe il segno che forse qualcosa si sta muovendo.

Il primo piano della riunione dell'Alleanza atlantica e' il sostegno all'Ucraina: nella riunione del Consiglio Nato-Ucraina (presente anche Zelensky), ci sara' il via libera finale al finanziamento minimo di 40 miliardi di euro entro il 2025, impegno che si estende ai costi relativi alla fornitura di attrezzature militari, assistenza e formazione per Kiev. L'obiettivo e' fissare il quadro degli impegni prima che arrivi qualcuno a rimettere tutto in discussione e quel qualcuno e' Donald Trump alla Casa Bianca.

Nella dichiarazione finale viene indicato esplicitamente che si arrivera' a quella somma contando 'tutto il sostegno alleato all'Ucraina sia fornito attraverso la Nato, bilaterale, multilaterale o con qualsiasi altro mezzo. Si va dall'equipaggiamento militare, ai doni in natura, ai costi relativi alla manutenzione, logistica e trasporto di equipaggiamenti militari, all'addestramento militare, agli investimenti e al sostegno alle infrastrutture e all'industria della difesa. Dunque non si tratta necessariamente di fondi freschi, nuovi.

Il secondo piano del vertice Nato e' la questione Asia/Pacifico, cioe' della sicurezza in quell'area che viene indicata dai vertici dell'Alleanza (questa la linea interpretata fedelmente dal segretario uscente Jens Stoltenberg su pressione americana) di massima importanza per la sicurezza euro-atlantica. Al vertice partecipano, infatti, i leader di Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Corea del Sud ed e' la terza volta consecutiva che accade.

Le tensioni con la Cina stanno aumentando e ormai non e' piu' in gioco soltanto l'evoluzione di uno scontro commerciale sempre piu' aspro. La dichiarazione finale della Nato ha indurito il messaggio a Pechino: la Cina 'e' diventata un facilitatore decisivo della guerra della Russia contro l'Ucraina attraverso la sua cosiddetta partnership 'senza limiti' e il suo sostegno su larga scala alla base industriale della difesa russa. Cio' aumenta la minaccia che la Russia rappresenta per i suoi vicini e per la sicurezza euro-atlantica'. E ancora: 'La Cina non puo' consentire la piu' grande guerra europea della storia recente senza che cio' incida negativamente sui suoi interessi e sulla sua reputazione'. Invece 'continua a porre sfide sistemiche alla sicurezza euro-atlantica' con continue attivita' informatiche e ibride dannose, inclusa la disinformazione.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 11-07-24 19:31:39 (0647) 5 NNNN

 


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