Manovra: Vella (Polimi), aliquota criptovalute rischia dirottare capitali all'estero

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 ott - L'aumento dell'aliquota sulle criptovalute "non solo accrescera' il carico fiscale per gli investitori, ma gli operatori del settore temono che scoraggera' nuovi investimenti, riducendo l'interesse degli investitori e compromettendo lo sviluppo dell'ecosistema blockchain che stava prendendo piede nel paese". E' l'analisi di Giacomo Vella, direttore dell'Osservatorio Blockchain & Web 3 del Politecnico di Milano, al provvedimento annunciato dal governo di un innalzamento dell'aliquota sulle plusvalenze derivanti da bitcoin dal 26% al 42%. "Nonostante si faccia riferimento soltanto a bitcoin e' lecito aspettarsi che questo provvedimento riguardi tutte le criptovalute. La nuova aliquota dal 2025 rendera' l'Italia uno dei paesi con la tassazione piu' elevata per gli investitori in criptovalute, al pari della Danimarca e sotto alla sola all'Islanda, come analizzato nel report Crypto Tax di Coincub. Parallelamente, le aziende italiane e straniere che operano nel settore potrebbero essere spinte a delocalizzare i propri capitali verso paesi con regimi fiscali piu' vantaggiosi, compromettendo ulteriormente la crescita del settore in Italia', spiega Vella. Questo, conclude, "proprio in un momento in cui si stava cercando di regolarizzare il settore attraverso normative piu' strutturate, come l'introduzione dell'obbligo di registrazione degli exchange presso l'OAM o il regolamento MiCA. Si rischia, inoltre, di creare un'asimmetria tra il settore emergente delle criptovalute e il mercato tradizionale degli strumenti finanziari, come gli ETF. Mentre la tassazione delle criptovalute subisce questo aumento significativo, gli ETF e altri prodotti continuano a essere regolamentati da un regime fiscale diverso e spesso meno oneroso". Secondo i dati dell'Osservatorio Blockchain & Web3 oltre 3,6 milioni di italiani possiedono criptovalute o token.

ami

(RADIOCOR) 17-10-24 12:09:47 (0349) 5 NNNN