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Lavoro: Garnero (Ocse), Italia migliora ma resta in retrovie anche su salari - FOCUS

Caporalato, fare di piu' applicando le norme esistenti (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 9 lug - L'Italia ha messo a segno un miglioramento in materia di occupazione, che va evidenziato perche' si e' verificato dopo anni di stagnazione. Cio' non toglie che il Paese sul lavoro resti 'nelle retrovie' dell'area Ocse e con salari reali ancora ben sotto il pre-Covid. Cosi' Andrea Garnero, economista dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, riassume il quadro per la Penisola, in occasione della pubblicazione dell'Employment Outlook annuale dell'Ocse. In un colloquio con Radiocor-Sole 24 Ore, Garnero rileva che 'e' giusto riconoscere i record occupazionali segnati dall'Italia ed evidenziare che il mercato del lavoro, nonostante una situazione economica non brillante, ha avuto risultati notevoli dopo anni di stagnazione. Ma sono record italiani, relativi'. I miglioramenti del tasso di lavoro si sono osservati in tutti i Paesi Ocse, spiega infatti l'economista e 'l'Italia pur migliorando, resta nelle retrovie', ben al di sotto della media. Tra i fattori che hanno contribuito alla crescita dell'occupazione nella Penisola, Garnero annovera l'allungamento dell'eta' pensionabile, l'elevata inflazione 'che ha reso il lavoro piu' conveniente del capitale' e anche una 'dimensione psicologica del post-Covid' per cui le imprese, dopo le difficolta' a riempire i posti vacanti, 'ora sono piu' caute nel lasciare andare le persone'. Nell'insieme, comunque, l'andamento dell'occupazione dipende piu' da dinamiche economiche che da modifiche normative. E per l'economia tricolore, 'la madre, o il padre, di tutti i problemi resta una produttivita' stagnante da quasi 30 anni. E' la principale palla al piede, perche' un Paese che non cresce crea meno lavoro che altrove ed e' un lavoro di minore qualita' e con salari piu' bassi'. Tra le grandi economie Ocse, l'Italia e' in effetti quella che ha visto il maggiore calo dei salari reali rispetto al pre-Covid. 'L'inflazione e' stata a livelli record nell'Ocse e i salari in tutti i Paesi ci hanno messo del tempo a reagire. In Italia non solo la reazione e' partita in ritardo, ma e' anche decisamente lenta. Si e' creata una perdita di potere d'acquisto che richiedera' tempo per essere colmata', e' il monito dell'economista. Infine, il caporalato con i suoi drammi. In Italia il triste fenomeno 'e' piu' diffuso per il ruolo dell'agricoltura nell'economia e per l'incidenza del lavoro nero piu' elevata che in altri Paesi, dove e' comunque presente', spiega Garnero. Tra le cause ci sono la questione della gestione dell'immigrazione e la bassa produttivita' del sistema che spinge a cercare i margini ovunque, 'anche sui pochi soldi' che vengano pagati ai lavoratori sfruttati dal caporalato. Il dato di fondo e' che 'in generale le istituzioni sono un po' deboli. Piu' che nuove leggi, si potrebbe fare di piu' con l'applicazione delle leggi esistenti, a partire dall' incrociare i tanti dati gia' a disposizione'.

gli-col

(RADIOCOR) 09-07-24 11:01:27 (0253) 5 NNNN

 


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