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Illumina-Grail: Corte Ue, Bruxelles non poteva occuparsi della fusione -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 3 set - Il caso e' molto interessante perche' fa chiarezza sui poteri dell'Antitrust europei relativamente a fusioni che non rientrano nelle soglie Ue. Si trattava di una concentrazione, ricorda oggi la Corte, che non ha una dimensione europea, in particolare per il fatto che la Grail non realizzava alcun fatturato ne nell'Unione europea ne in altre parti del mondo e per questo non venne notificata alla Commissione. Inoltre, non e stata notificata neanche negli Stati membri o negli Stati parti dell'accordo dello Spazio economico europeo, in quanto non raggiungeva le soglie nazionali rilevanti.

A seguito di una denuncia la Commissione aveva invitato gli Stati membri a presentarle, conformemente al regolamento sulle concentrazioni, le loro eventuali richieste affinche esaminasse comunque tale progetto, in quanto quest'ultimo 'avrebbe potuto pregiudicare il commercio tra gli Stati membri e minacciare di incidere in misura significativa sulla concorrenza nel loro territorio'. La Commissione ha ricevuto una richiesta in tal senso dall'autorita francese garante della concorrenza, alla quale si sono unite anche le autorita della concorrenza greca, belga, norvegese, islandese e olandese. Con la sentenza Illumina/Commissione, il Tribunale aveva respinto il ricorso della Illumina avverso le decisioni con cui la Commissione ha accolto la richiesta principale e le richieste di riunione. Di qui il ricorso di Illumina e Grail contro tale sentenza.

La Corte oggi ha indicato che 'erroneamente il Tribunale e' giunto alla conclusione che l'interpretazione letterale, storica, contestuale e teleologica del regolamento sulle concentrazioni consentiva alle autorita nazionali garanti della concorrenza di richiedere alla Commissione di esaminare una concentrazione che non soltanto non e di dimensione europea, ma, in aggiunta, sfugge alla loro competenza in materia di controllo, perche non raggiunge le soglie nazionali applicabili'. In particolare, il Tribunale ha erroneamente dichiarato che tale regolamento prevede un 'meccanismo correttivo' volto a consentire un controllo efficace di tutte le concentrazioni aventi effetti significativi sulla struttura della concorrenza nell'Unione.

Secondo la Corte, l'interpretazione del Tribunale rischia di rompere l'equilibrio tra i diversi obiettivi perseguiti da detto regolamento. A tal riguardo, la Corte rileva che le soglie fissate per definire se un'operazione debba o meno essere notificata 'costituiscono una garanzia importante di prevedibilita e di certezza del diritto per le imprese interessate. Esse devono poter facilmente stabilire se il loro progetto di operazione debba essere oggetto di un esame preliminare e, in caso affermativo, da parte di quale autorita e a quali requisiti procedurali'.

Aps

(RADIOCOR) 03-09-24 14:46:28 (0334) 5 NNNN

 


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