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Forum Ambrosetti: no pessimismo, ma sulla Ue pesano incertezze guerra e debolezza Germania - FOCUS -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Cernobbio, 06 set - A Cernobbio si parlera' di Germania domani, con il sottosegretario presso la Cancelleria Jorg Kukies ed Enrico Letta. Ma il tema e' stato affrontato gia' oggi. Ne ha parlato per esempio Emma Marcegaglia, presidente e ad del gruppo di famiglia, ricordando che 'una Germania bloccata e' un problema enorme per l'Italia, le cui imprese sono o fornitori o clienti dell'industria tedesca. La crisi dura da molto e se devo essere sincera al momento non vedo molti miglioramenti. C'e' molta incertezza. Sull'auto siamo molto preoccupati; in questi anni un po' tutta la meccanica della Germania ha visto un rallentamento e di fatto una recessione'.

E' di oggi la notizia che a luglio la produzione industriale tedesca e' calata del 2,4% a fronte dell'aspettativa di un dato positivo (+0,5%), calo trainato dal settore auto. Il ministero dell'economia ha indicato che a questo punto 'non bisogna attendersi a breve una ripresa dell'industria esportatrice tedesca'.

La novita' e' che le difficolta' economiche della Germania, dovute all'esaurimento delle forniture energetiche a basso costo (russe) e alle difficolta' del mercato cinese cui non vuole rinunciare, si combinano con la fragilita' della coalizione di governo. Tenendo anche conto delle difficolta' politiche in Francia solo tamponate dalla formazione del governo Barnier, si apre un periodo in cui risultera' complicato compiere scelte coraggiose a livello europeo. E qui si capisce il motivo del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla necessita' di compiere passi coraggiosi per completare l'integrazione della Ue. La sua e' stata una critica radicale ai critici della costruzione europea che prima partecipano alle decisioni politiche a Bruxelles nelle legittime sedi (Commissione, Consiglio e Parlamento) e poi le bersagliano in patria. E' una propensione che continua a essere nutrita anche in Italia. Mattarella non ha indicato alcun paese, tuttavia e' intervenuto nella discussione sulla riduzione del debito proprio nel momento in cui il governo prepara la 'finanziaria' e il piano di bilancio da consegnare a Bruxelles secondo le nuove regole del patto di stabilita'.

L'attuale governo italiano le ha approvate, ma le critiche a quelle regole dall'interno dell'esecutivo non mancano (anche da parte dello stesso ministro dell'economia).

Mattarella ha pero' rivendicato il fatto che l'Italia, pur avendo un debito pubblico enorme che deve essere diminuito, e' 'un debitore onorabile, con una storia trentennale di avanzi statali primari annui', cresciuto dal 1992 principalmente a causa degli interessi. Di piu': proprio il caso italiano mostra che 'il termometro della percezione dei mercati sull'affidabilita' di un paese puo' rivelarsi quanto meno opinabile'. La riflessione del presidente della Repubblica e' espressa in un periodo (che dura da molto) che non e' caratterizzato da una tensione sugli spread e per questo puo' essere inteso come una sottolineatura della necessita' di restare fermamente ancorati al quadro europeo non rischiando operazioni di piccolo cabotaggio fiscale che possono rivelarsi successivamente rischiosi per la credibilita' del paese.

Mentre Mattarella ha chiesto piu' coraggio per far avanzare l'integrazione Ue, all'opposto il leader ungherese Viktor Orban ha presentato la sua piattaforma ideale di Europa unita di fatto solo nella dimensione del mercato respingendo qualsiasi ipotesi di unione politica, che sarebbe, secondo lui, un fattore di disgregazione. 'La Ue ha possibilita' di sopravvivere solo se cambiano molte cose', ha detto Orban.

Nel senso dello spostamento del pendolo delle decisioni verso i governi nazionali. Non nel senso di una maggiore integrazione.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 06-09-24 18:31:03 (0587) 5 NNNN

 


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