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Fmi: l'Italia non ritardi le azioni per stabilizzare il debito -2-

Il momento e' opportuno grazie a condizioni monetarie (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 15 ott - Secondo gli economisti Fmi questo e' il momento opportuno per correggere la tendenza: 'con le principali banche centrali che quest'anno hanno adottato un approccio meno restrittivo e le economie meglio posizionate per assorbire l'effetto economico di una stretta fiscale, per molti paesi e' giustificata una spinta decisiva verso la ricostruzione dei buffer fiscali'.

Il richiamo all'Italia e' all'interno di un'analisi piu' ampia che coinvolge buona parte dei 191 paesi aderenti al Fondo monetario che la settimana prossima ha in calendario gli 'Annual meeting', assieme alla Banca Mondiale, a Washington. Appuntamento al quale parteciperanno tra gli altri il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e il Governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta. Tornando al rapporto, l'Fmi osserva che il debito pubblico globale e' molto alto e stima che possa superare i 100 trilioni di dollari (93% del Pil mondiale) quest'anno e continuare a crescere entro il 2030 quando si avvicinera' al 100% del Pil globale. 'Sebbene le proiezioni indichino una stabilizzazione del debito o un declino in circa due terzi dei paesi, si legge nel documento, questo restera' ben al di sopra dei livelli visti prima della pandemia Covid-19'. Ci sono, poi, buone ragioni per ritenere che i futuri livelli di debito pubblico siano superiori a quanto si stimi attualmente. Tra queste ragioni gli economisti del Fondo indicano il fatto che negli ultimi decenni il dibattito politico sui temi fiscali si sia sempre piu' orientato verso una maggiore spesa pubblica. Altro elemento e' l'aumento dell'incertezza sulla politica fiscale mentre la 'linea rossa' politica su nuova tassazione e' diventata 'piu' radicata'. Ci sono poi, ovviamente, le pressioni sulla spesa per accompagnare la transizione 'green', l'invecchiamento della popolazione, le preoccupazioni sulla sicurezza e le sfide di sviluppo di lunga data che stanno aumentando. C'e' poi un'evidenza che aggiunge preoccupazione all'analisi: il rapporto debito/Pil che si materializza a tre anni e', in media, superiore a quello previsto di sei punti percentuali di Pil.

Ggz

(RADIOCOR) 15-10-24 10:29:49 (0243) 5 NNNN

 


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