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Export: Focus On Africa Sace, in crescita Egitto, Marocco e Sudafrica -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 13 lug - Per esempio l'Egitto, secondo il gruppo Sace (gruppo assicurativo-finanziario italiano, direttamente controllato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, specializzato nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale, principale destinazione di beni italiani) insieme alla Tunisia, grazie ai piani d'investimento strategici previsti dal governo, in particolare quelli legati allo sviluppo delle reti di trasporto, e a una crescita della domanda di beni agricoli e alimentari. Nel 2023 c'e' stata una domanda di 3,3 miliardi di beni Made in Italy, anche se quest'anno e' prevista una frenata del 4,1% per poi crescere a doppia cifra, +16,9%, nel 2025. Anche in Marocco dalla rete ferroviaria alla generazione di elettricita' da fonti rinnovabili, numerosi saranno i settori dove l'eccellenza del Made in Italy potra' rispondere alla domanda interna.

Nell'area Subsahariana, il Sudafrica, dove Sace e' presente dal 2008, continua a rappresentare una potenziale destinazione di sviluppo commerciale per le nostre aziende.

Il Paese, infatti, punta sulle energie rinnovabili per raggiungere la sicurezza energetica attraverso schemi di incentivi e agevolazioni fiscali. Le imprese italiane di diversi settori, dall'elettrico alla meccanica strumentale, potranno quindi inserirsi nelle filiere del solare e dell'eolico. 2,2 miliardi e' la cifra delle esportazioni italiane nel 2023, prevista in lieve contrazione del 2,6% quest'anno e in rapida crescita del 10,2% nel 2025.

Riconoscendo la portata delle sfide geopolitiche globali, la centralita' strategica del continente e il reciproco beneficio che l'intensificarsi delle relazioni diplomatiche e commerciali puo' generare, Sace e' tra gli attori del sistema Paese chiamati a implementare le linee strategiche del Piano Mattei, creando nuove connessioni e opportunita' tra aziende italiane e africane in settori chiave per lo sviluppo del Continente come le energie rinnovabili, l'agroalimentare, l'industria manifatturiera, la sanita' e i trasporti, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. Questo si e' gia' concretizzato, ad esempio, con operazioni di Push Strategy in geografie dell'area Subsahariana come Senegal, Benin e Costa d'Avorio. La centralita' dell'agro-industria e' il fil rouge delle politiche economiche di gran parte dei Paesi dell'area. I governi africani richiedono un approccio integrato a un problema strutturale che la crescita demografica e il cambiamento climatico sono destinati a intensificare. L'innovazione tecnologica puo' essere un importante strumento per incrementare la produttivita' agricola, che presenta ancora ampi margini di miglioramento.

Ann

(RADIOCOR) 13-07-24 16:48:38 (0361) 5 NNNN

 


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