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Ex Ilva: entro fine luglio bando per cessione, 6 potenziali investitori - FOCUS -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 24 lug - Per la preparazione del bando sono al lavoro tanto i commissari dell'Ilva in As (commissariata dal 2015), la societa' ancora titolare della proprieta' degli impianti, sia i commissari di Acciaierie d'Italia in As, la societa' che aveva la gestione degli asset, partecipata da ArcelorMittal poi estromessa con la decisione del Governo di procedere alla procedura di amministrazione straordinaria quest'anno. Il bando dovrebbe quindi superare i nodi della precedente gara per l'ex Ilva, che aveva appunto visto la scelta ricadere sull'offerta sul gruppo franco-indiano (poi affiancato da Invitalia), e comprendere non solo la gestione ma anche la proprieta' degli impianti.

Secondo quanto appreso, la soluzione che sarebbe vista come ideale e' quella di una cessione a Metinvest. Il gruppo ucraino ha le capacita' finanziarie e le competenze tecniche per poter gestire un impianto come quello di Taranto - che secondo alcune stime potrebbe aver bisogno di investimenti per 2 miliardi di euro - e con questa operazione potrebbe anche ovviare alle carenze produttive accusate con la guerra in Ucraina e la perdita dello stabilimento Azovstal di Mariupol. Metinvest e' anche gia' fornitore di materie prime di Taranto e avrebbe le possibilita' di far ripartire tutta l'attivita' del gruppo italiano. In questo quadro, il Governo non vorrebbe correre il rischio di trovarsi di nuovo in situazioni come quella con ArcelorMittal e non si esclude la possibilita' che lo Stato resti dentro l'ex Ilva in qualche modo. La soluzione che si cerca di scongiurare e che e' considerata solo un piano B possibilmente da evitare e' quella di uno 'spezzatino' con la cessione separata degli impianti.

Il gruppo siderurgico dell'ex Ilva conta in Italia 8 sedi tra siti produttivi e di servizio con i tre principali siti produttivi che sono a Taranto, Genova e Novi Ligure. I dipendenti complessivi, considerando anche quelli in cassa integrazione dell'Ilva in As, sono circa 12mila, di cui 10mila in capo ad Acciaierie d'Italia in As. Il sito siderurgico di Taranto, il piu' grande in Europa, e' dotato di 4 altoforni di cui solo uno attualmente e' in funzione; un secondo dovrebbe riprendere l'attivita' entro l'autunno di quest'anno e per il 2026 i commissari stimano l'attivita' di tre altoforni, quando il quarto non sarebbe recuperabile. Il ritmo produttivo registrato nel corso dell'inverno, proiettato sull'anno, porterebbe a una produzione, al massimo, di 1,3 milioni di tonnellate, l'equivalente di appena il 20% di quei 6 milioni di tonnellate con cui l'intero sistema ex Ilva raggiungerebbe l'equilibrio. I commissari con il loro piano puntano a salire nel secondo semestre di quest'anno a un output di due milioni di tonnellate. In una fase transitoria, nel 2025, si stima di arrivare a 5 milioni di tonnellate con due altoforni (Afo 1 e Afo 2) per poi salire - fra il 2026 e il 2027 - a sei milioni di tonnellate: allo spegnimento di Afo 1 e Afo 2, sara' l'altoforno 4 a provvedere alla produzione di due milioni di tonnellate, da unire all'opera di due forni elettrici - che sostituiranno gli attuali - che, insieme, realizzeranno altri quattro milioni di tonnellate.

Fla-

(RADIOCOR) 24-07-24 14:47:51 (0521) 5 NNNN

 


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