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Costruzioni: Federcostruzioni, produzione 2023 su a 624 mld, atteso 2024 con segno meno

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 09 ott - Nel 2023 si conferma la ripresa nella filiera delle costruzioni. Come emerge da un rapporto di Federcostruzioni, presentato al Saie di Bologna, la produzione della filiera italiana delle costruzioni ha toccato quota 624 miliardi di euro, in aumento di 44 miliardi (+6,9% in valori correnti; +4,2% al netto dell'inflazione settoriale) rispetto al 2022, che a sua volta aveva registrato una buona crescita. Guardando avanti, secondo Federcostruzioni, a fine 2024 il bilancio non sara' con il segno piu'. E' prevista, infatti, una flessione della produzione del 4,4% in termini reali, su cui pesano soprattutto il calo negli investimenti in costruzioni, che secondo Ance sara' pari al 7,4%, e i costi dell'energia che sono i piu' alti in Europa (128 euro/Mw/h). In particolare, secondo Ance, il settore risentira' del mancato apporto della manutenzione straordinaria (-27% su base annua), penalizzata dal venir meno delle specifiche agevolazioni fiscali (cessione del credito). A crescere sara' solo il comparto delle opere pubbliche, in espansione del +20%, grazie soprattutto all'impatto del Pnrr. Nel 2023 bene soprattutto i comparti delle costruzioni in senso stretto, delle macchine edili, dei servizi di ingegneria e dei prodotti in legno.

L'andamento positivo del 2023 e' confermato anche dall'occupazione, cresciuta di 76.000 unita' (+2,5%). In tutto i lavoratori collegati al sistema delle costruzioni ammontano a poco piu' di 3,1 milioni. Positiva anche la bilancia commerciale, che presenta un surplus di +34 miliardi, a conferma della vocazione all'export di tanti comparti della filiera. 'I numeri ci dicono che la filiera delle costruzioni e' stata determinante per la crescita del Paese. Oggi pero' ci troviamo con un quadro fortemente incerto per il futuro dettato da squilibri internazionali che rischiano di pesare negativamente sulla crescita economica e sull'export", ha detto la presidente di Federcostruzioni, Paola Marone, spiegando che "dobbiamo quindi essere pronti ad affrontare nuove sfide, come quella della transizione ecologica che ci viene lanciata dalla Ue su cui l'industria delle costruzioni avra' un grande ruolo. Ma non possiamo fare tutto da soli, serve una strategia europea che metta le imprese al centro, puntando, con adeguato supporto, a un incremento di produttivita', competitivita', formazione, ricerca e intervenendo con urgenza sul costo dell'energia, che e' particolarmente penalizzante".

Ars

(RADIOCOR) 09-10-24 13:34:29 (0342)IMM 5 NNNN

 


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