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Commercio: Istat-Ice, -4,6% a livello mondiale nel 2023, in Italia stabile -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 15 lug - Un contributo importante all'avanzo commerciale deriva dal minore deficit energetico (-64,3 miliardi di euro, da -110,9 miliardi nel 2022) a seguito della flessione dei prezzi dei prodotti energetici, in particolare del gas naturale. Al netto della componente energetica l'avanzo commerciale e' pari a +98,7 miliardi, in deciso aumento rispetto al 2022 (+76,9 miliardi). La stazionarieta' delle esportazioni italiane in valore nel 2023 riflette una crescita dei valori medi unitari (+5,3%) e una riduzione, di analoga entita', dei volumi (-5,1%). Per le importazioni la riduzione in valore e' spiegata principalmente dalla flessione dei valori medi unitari (-9,0%); in volume le importazioni si riducono dell'1,5%. Nel 2023 la quota di mercato dell'Italia sulle esportazioni mondiali di merci (misurata in dollari) registra una lieve crescita (2,85%, da 2,64% nel 2022).

Secondo l'annuario, inoltre, la quota dell'Italia sulle esportazioni mondiali e' aumentata in tutte le aree geografiche, in particolare in Asia Centrale (da 1,42% a 1,70%), Unione europea (da 4,63% a 4,84%), America Settentrionale (da 1,97% a 2,17%) e Medio Oriente (da 2,75% a 2,92%). Incrementi della quota si rilevano anche per Asia Orientale (da 0,75% a 0,89%) e Altri Paesi Africani (da 1,18% a 1,32%). Nel 2023 i flussi con l'estero di servizi registrano aumenti (+12,4% per le esportazioni, +8,7% per le importazioni). Nel 2023 gli investimenti italiani all'estero si dimezzano rispetto all'anno precedente e scendono a 21,3 miliardi. Anche quelli esteri in Italia calano a 26,2 miliardi, dai 59,1 miliardi del 2022. Malgrado la contrazione della domanda tedesca di merci italiane, nel 2023 la Germania si conferma il principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane, con una quota dell'11,9% dell'export nazionale. Stati Uniti e Francia si collocano al secondo e al terzo posto tra i paesi partner, con quote pari, rispettivamente, al 10,7% e al 10,1%; seguono Spagna (5,3%), Svizzera (4,9%) e Regno Unito (4,2%). Tra i principali paesi, i mercati di sbocco piu' dinamici (incremento della quota sulle esportazioni nazionali superiore a 0,2 punti percentuali rispetto al 2022) sono Cina e Stati Uniti; all'opposto, quelli meno dinamici, per i quali si registrano le piu' ampie riduzioni della quota sull'export nazionale, sono Belgio e Germania. Per effetto dei divieti di esportazione previsti nei diversi pacchetti sanzione verso la Russia adottati dall'Ue, si riduce ulteriormente la quota delle esportazioni italiane verso la Russia (0,7%), dopo la caduta rilevata nel 2022, quando la quota era scesa allo 0,9% dall'1,6% dell'anno precedente.

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(RADIOCOR) 15-07-24 16:41:22 (0473) 5 NNNN

 


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