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BusinessEurope: periodo Covid escluso, tasso piu' basso uso impianti da 11 anni -3-

Per il 56% federazioni ripresa investimenti; per il 26% caleranno (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 5 giu - Nonostante la prevista ripresa della crescita complessiva, quasi tre quarti delle federazioni membri di BusinessEurope ritengono che il clima imprenditoriale per i produttori industriali sia peggiorato o non abbia mostrato alcun miglioramento rispetto a 6 mesi fa. Cio' e' in forte contrasto con quasi la meta' (44%) delle federazioni membri di BusinessEurope che vedono il clima imprenditoriale per i servizi in modo piu' positivo rispetto a sei mesi fa.

Nel rapporto viene anche indicato che le imprese europee continuano a far fronte a costi di finanziamento elevati, nonostante le massicce esigenze di investimento per rimanere competitive sulla scena globale e per gestire le transizioni verde e digitale. I precedenti aumenti dei tassi di interesse chiave vengono ancora trasmessi attraverso l'economia e frenando la domanda. Il 56% delle federazioni membri di BusinessEurope prevede una ripresa degli investimenti nell'industria, mentre il 26% prevede un calo degli investimenti industriali. Il 55% prevede una ripresa degli investimenti nei servizi e il 18% delle federazioni membri prevede un calo degli investimenti nei servizi, indicando che l'ottimismo sulla ripresa economica non e' universale. I rischi al ribasso per la crescita commerciale includono ulteriori interruzioni nelle catene di approvvigionamento come conseguenza della situazione geopolitica in Medio Oriente o siccita' che influiscono sulla capacita' dei principali corridoi commerciali. E ancora: la frammentazione geoeconomica rimane un rischio per l'economia globale e per l'economia aperta della Ue poiche' le restrizioni commerciali e le misure di politica industriale minano sempre piu' l'ordine commerciale basato su regole. Secondo il Fmie' gia' possibile osservare la frammentazione del commercio tra i blocchi, con il totale degli scambi di beni e degli scambi in settori strategici in calo di quasi il 5% tra i blocchi geopolitici.

In ogni caso si ritiene che il commercio globale e' destinato a riprendersi con la ripresa della crescita.

La recente stagnazione della produttivita' del lavoro rappresenta una sfida per le imprese europee che competono sui mercati globali e per il potenziale di crescita. Secondo la Bce la produttivita' del lavoro e' diminuita dello 0,8% nel 2023. Sebbene la crescita della produttivita' sia stata strutturalmente bassa negli ultimi decenni, 'fattori ciclici come l'accumulo di manodopera hanno ulteriormente depresso la crescita della produttivita' dopo la pandemia, portando a una disoccupazione ai minimi storici durante un periodo di lenta crescita economica'. Si prevede che la produttivita' del lavoro aumentera' leggermente nei prossimi anni, poiche' la crescita dei salari si modera e l'accumulo di manodopera diventa meno attraente a seguito dell'aumento dei salari reali. I recenti aumenti dei salari minimi negli stati membri, la tensione del mercato del lavoro e il desiderio di compensare le perdite dei salari reali 'stanno portando a una forte crescita dei salari negoziati'. Secondo la Bce, i redditi per dipendente dovrebbero aumentare del 4,5% nel 2024 e del 3,6% nel 2025, significativamente al di sopra dei livelli previsti di inflazione complessiva.

Aps

(RADIOCOR) 05-06-24 10:59:34 (0271) 5 NNNN

 


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