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Bce: prestiti congiunti Ue aiuterebbero a chiudere gap per finanziare transizioni

Necessari 5400 mld per finanziare processi tra 2025-2031 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 27 giu - I membri della Ue dovrebbero prendere in considerazione l'idea di prestiti congiunti per finanziare investimenti chiave nella difesa e nei processi di digitalizzazione e transizione energetica. E' quanto affermano gli esperti della Bce in un blog pubblicato sul sito della banca centrale in cui si quantifica in 5400 miliardi di euro la somma necessaria per finanziare questi processi tra il 2025 e il 2031. Gran parte di questa somma - si sottolinea - dovra' essere sostenuta da imprese private, investitori e famiglie. Ma una quota sostanziale - circa 1300 miliardi di euro, secondo i calcoli Bce - dovra' essere finanziata tramite fonti pubbliche. Di questi 1300 miliardi poco meno di 400 miliardi di euro possono essere previsti dalle risorse esistenti dell'Ue. "Quindi, stiamo parlando di un divario tra i fondi pubblici disponibili e quelli necessari di oltre 900 miliardi di euro per l'intera Unione nel periodo 2025-2031, da finanziare a livello nazionale e dell'Ue". "Il divario di finanziamento pubblico di 900 miliardi di euro ... non puo' essere colmato senza il coinvolgimento aggiuntivo dell'Unione" osservano gli autori del blog sottolineando come la Ue abbia concordato di prendere in prestito congiuntamente circa 800 miliardi di euro per finanziare la ripresa post-pandemica. Tuttavia alcuni stati membri, in particolare la Germania, insistono che questo debba essere un caso una tantum e che non ci debba essere ulteriore emissione di debito congiunto ma secondo gli autori del post "riconsiderare le priorita' di bilancio, trovare nuove risorse proprie e prestiti congiunti sono tutte strade da considerare". Le nuove regole fiscali concordate dall'Ue dovrebbero ora dare ai governi un certo margine per finanziare gli investimenti, ma cio' non sarebbe appare comunque sufficiente e alcuni membri sono gia' altamente indebitati. Il divario di finanziamento potrebbe essere tra lo 0,6% e l'1% del prodotto interno lordo dell'Ue all'anno e l'eccessiva dipendenza dagli investimenti pubblici a livello nazionale potrebbe incontrare limiti di capacita' amministrativa e non essere nemmeno sostenibile per alcuni paesi. L'emissione di debito congiunto aumenterebbe inoltre secondo il documento il mercato dei beni sicuri, un tipo di strumento di debito altamente richiesto. "L'emissione congiunta aumenterebbe anche le possibilita' di stabilire un vero e proprio bene sicuro europeo, che sara' importante per sviluppare ulteriormente l'unione dei mercati dei capitali.".

Cop

(RADIOCOR) 27-06-24 13:51:49 (0394)ENE,EURO 5 NNNN

 


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