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Auto: Ue, dal 4/7 dazi dal 17,4% al 38,1% su elettriche cinesi senza mosse Pechino -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 12 giu - La comunicazione di oggi e' giustificata dal fatto che la Commissione ha l'obbligo di informare preventivamente le parti interessate sulle misure provvisorie. Comunicazione che e' stata inviata a tutte le parti interessate - compreso il governo cinese e le aziende cinesi - e agli stati membri Ue.

Individualmente, le societa' incluse nel campione hanno ricevuto informazioni dettagliate sui propri calcoli per consentire loro di fornire commenti sulla correttezza del calcolo dell'aliquota del dazio: avranno 3 giorni lavorativi per esercitare tale diritto. Se le osservazioni ricevute dalle societa' interessate in seguito alla comunicazione preventiva forniscono sufficienti prove di controbilanciamento, la Commissione puo' rivedere i suoi calcoli in conformita' con la legge e calcolare nuovi livelli di dazi provvisori.

I dazi non sono ancora in vigore. Le societa' incluse nel campione hanno ora la possibilita' di fornire commenti solo sull'accuratezza dei calcoli. Successivamente, entro il 4 luglio 2024, la Commissione pubblichera' nella Gazzetta ufficiale un regolamento che spiega in dettaglio le risultanze provvisorie che hanno portato a questo livello di dazi, che entrerebbero in vigore il giorno successivo. I dazi provvisori saranno coperti da una garanzia (nella forma decisa dalle dogane di ciascuno stato membro). Infine, verrebbero riscossi solo se e quando verranno istituiti dazi definitivi.

La Commissione spiega che i dazi compensativi provvisori servono a eliminare 'il sostanziale vantaggio competitivo sleale dei produttori cinesi di veicoli elettrici a batteria dovuto all'esistenza di regimi di sovvenzioni sleali in Cina' e ribadisce che 'l'obiettivo non e' chiudere il mercato unico a tali importazioni'.

Gli stati Ue non votano sul livello dei dazi compensativi provvisori. Tuttavia, sono informati sui risultati provvisori della Commissione prima della loro pubblicazione e voteranno successivamente, a maggioranza semplice secondo la procedura consultiva prevista dalle norme della 'comitatologia' comunitaria. Questa votazione seguira' la cosiddetta procedura consultiva (senza effetto vincolante). Nella fase definitiva, prima dell'istituzione delle misure definitive, gli stati membri voteranno secondo la procedura d'esame secondo le norme della comitatologia. Questo voto avra' effetto vincolante. Per opporsi al provvedimento e' necessaria la maggioranza qualificata, come per l'approvazione. Tuttavia, le misure possono essere imposte anche se non viene raggiunta la maggioranza qualificata, a condizione che i voti contrari non raggiungano la maggioranza semplice.

E' noto che diversi paesi, a cominciare dalla Germania, sono contrari a dazi anti Cina quantomeno che superino una certa soglia per timore di ritorsioni da parte cinese sia sulle esportazioni europee sia sulla presenza produttiva delle case automobilistiche nazionali in Cina. Tra l'altro e' in corso una fase complessa di corteggiamento europeo delle stesse case automobilistiche cinesi per investire nell'auto elettrica nel continente sia da parte tedesca che da parte francese e italiana e, naturalmente, anche da parte dell'Est (Ungheria in primo luogo, che kla Cina ritiene sulla strada buona per diventare leader continentale nella produzione di auto elettriche). Corteggiamento al quale la Cina ha gia' risposto e rispondera' sempre piu' favorevolmente dato che produrre in Europa auto elettriche di fatto aggira i dazi sulle esportazioni nella Ue (anche se resta fortemente interessate a scaricare sull'Europa l'enorme sovraproduzione nazionale. In media le auto cinesi costano un quinto in meno dei modelli europei: secondo stime di Allianz al 2030 l'industria europea dell'auto potrebbe perdere oltre 7 miliardi di euro all'anno di profitti a causa della concorrenza cinese. Inoltre l'Europa e' largamente dipendente dalla fornitura di materie prime visto che le batterie agli ioni di litio, celle a combustibile ed elettrolizzatori sono forniti prevalentemente dalla Cina. La comunicazione preventiva si limita a informare le parti interessate circa il livello dei dazi compensativi provvisori. Qualsiasi eventuale riscossione retroattiva dei dazi sulle importazioni registrata a partire da 90 giorni prima della data di istituzione delle misure provvisorie (ad esempio a partire dal 5 aprile 2024, se i dazi entrano in vigore il 5 luglio 2024) verrebbe affrontata in una fase successiva nell'indagine, che deciderebbe se sono soddisfatte le condizioni legali per una tale riscossione retroattiva. Il settore dei veicoli elettrici a batteria e' fondamentale affinche' l'UE raggiunga la transizione verde e garantisca che entro il 2035 tutte le nuove auto immatricolate in Europa siano a emissioni zero. Dobbiamo quindi evitare dipendenze strategiche da partner stranieri in questo settore critico.

Aps

(RADIOCOR) 12-06-24 12:28:28 (0304)EURO 5 NNNN

 


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